Epidemia, scatta il dietrofront in ospedale

I pazienti in area Covid scendono a 103, in tutto 126 i ricoverati. Contagi stabili (96) e c’è anche una nuova impennata di guariti

E’ la sveglia che aspettavamo tutti, il segnale che desse corpo ad una ritirata, pur graduale, dell’epidemia in corso da settimane. Ed è suonata, in un giovedì che pure sul fronte dei contagi è all’insegna della stabilità. Erano stati 97 mercoledì, sono 96 ieri. Numeri che poi vanno come sempre interpretati. Perché alla fine la variabile dei tamponi fa la differenza. Ieri il numero dei test "processati" è sceso a 1118, quasi la metà del giorno prima: e quindi quel dato finale ha un peso forse maggiore. Ma la curva è quella e gli scostamenti alla fine decisamente limitati, anche nella forbice spesso larga dei tamponi quotidiani.

E la sveglia? L’ospedale comincia a dare chiari segnali di attenuazione dell’emergenza. Ieri i ricoverati nell’area Covid, quella che abbraccia malattie infettive e pneumologia, sono scesi a 103. Otto meno del giorno prima. Un calo quasi del 10% che non può essere indifferente. In un reparto che era arrivato quasi alla saturazione dei suoi posti (estesi a 123) e che era stato costretto a ritagliarne un’altra ventina di riserva.

Non sono mai serviti e anzi la progressione sembra andare nella direzione opposta. Determinante: nella valutazione del punto dell’epidemia e per far respirare le equipe pur straordinarie guidate da Danilo Tacconi e da Raffaele Scala.

E’ vero: in terapia intensiva restano i soliti 23 ricoverati ma significa che in tutto i pazienti Covid al San Donato oggi sono 126. Con due reparti che hanno entrambi ampi margini di allargamento, se pensiamo che dalla settimana prossima la rianimazione avrà anche il primo blocco da sei posti della nuova ala, sottostante a quella attuale.

Ci sono stati trasferimenti ai reparti di cure intermedie? Non c’è dubbio ma faceva parte del piano deciso dal direttore della Asl D’Urso per rispondere nel modo più efficace all’emergenza, contenendo i ricoveri al San Donato e al tempo stesso mantenendo lo stesso livello di risposta sanitaria. E il calo dei pazienti Covid allarga la potenzialità dell’ospedale sulle altre patologie.

Una schiarita, anche se da prendere sempre con prudenza. Appesa a dati in linea con quelli dei giorni precedenti. Dei 96 casi 26 sono in città (nell’ultima settimana tra i numeri più bassi) e assistiamo ad un’altra impennata di guariti: 86. E quando il valore dei contagi e quello di chi ce la fa si equivale è chiaro che il segnale è positivo. Il totale dei positivi si assesta a 2486, mentre gli isolati totali (compresi i contatti stretti in quarantena) scende sotto il tetto dei settemila, per l’esattezza 6792. Il numero su centomila abitanti si assesta anche lui a 28, mentre la media dei nuovi positivi sui tamponi resta sotto il 10%.

Media depurata, comprende sollo i tamponi di primo accesso e non quelli di controllo. Ed è un dato che su base regionale ancora viaggia intorno al 18%, quasi al doppio. Non ne siamo fuori, siamo semplicemente su un percorso virtuoso nel quale le misure di contenimento stanno funzionando. Fino al suono dell’ultima sirena.

Alberto Pierini