FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Elezioni, Benini scaricato dal Pd. Il sindaco pensa alla corsa solitaria

Dopo la frattura di Terranuova si aggiunge quella di Bucine: nessun scossone per San Giovanni e Cavriglia .

Elezioni, Benini scaricato dal Pd. Il sindaco pensa alla corsa  solitaria

Elezioni, Benini scaricato dal Pd. Il sindaco pensa alla corsa solitaria

Non solo Terranuova. Anche nel Partito democratico di Bucine si registrano scosse di magnitudo elevata. Il sindaco in carica Nicola Benini, al suo primo mandato, non avrebbe più il sostegno dei dem per tentare una nuova corsa a via Vitelli in vista del voto di giugno. Il Pd starebbe pensando infatti di proporre un altro candidato agli elettori. Ma Benini avrebbe in serbo un piano B: presentarsi comunque alle urne, anche con una sua lista civica, indipendentemente da quella che sarà la decisione del partito. Se l’attuale primo cittadino, da un lato, non sta alla finestra a guardare, dall’altro il gruppo dirigente sta già pensando ad una exit strategy.

Tra i nomi al vaglio si sta facendo strada insistentemente quello di Paolo Nannini, sindaco di Bucine dal 1995 al 2004, insegnante in pensione ed ex presidente di Nuove Acque. Scendono invece le quotazioni per il ritorno di altri ex sindaci come Sauro Testi o Pietro Tanzini. La situazione è ancora tutta in fieri, ma in ogni caso ciò che emerge è un quadro a dir poco esplosivo che rischia di complicare seriamente il lavoro della segretaria provinciale Barbara Croci. Se Atene piange, Sparta non ride. Sono attese a breve novità sul percorso elettorale che intende seguire il Pd di Terranuova.

Nella notte si è tenuta l’assemblea degli eletti che, a meno di nuovi rinvii, dovrà indicare la rotta del partito in vista delle elezioni comunali. Da capire se Mauro Di Ponte avrà i numeri necessari per ottenere le primarie, chieste a gran voce anche dagli alleati del Psi. Nel caso il Pd opti per un altro candidato condiviso con l’ampia coalizione di centrosinistra, non è da escludere che pure Di Ponte si possa avventurare in una corsa in solitaria.

Poco filtra da Castelfranco Piandiscò, dove sono in corso gli incontri programmatici per delineare il dopo Cacioli. La candidatura di Massimo Mandò, la prima a circolare, non riuscirebbe a mettere tutti d’accordo. Un particolare non di poco conto: dalla nascita del comune unico, sarebbe il secondo candidato espressione della comunità di Pian di Sco, mentre Castelfranco resterebbe ancora all’asciutto. Anche a Loro Ciuffenna niente è definito. Dopo il passo indietro di Brogi, restano in pista i nomi degli assessori Nicoletta Cellai e Tommaso Romualdi. Più chiaro il quadro a Cavriglia, con Filippo Boni tra i papabili per succedere a Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, e a San Giovanni Valdarno. Nella città natale di Masaccio appare quasi scontata la ricandidatura del sindaco Valentina Vadi, che potrebbe essere ufficializzata a partire da martedì sera. Per il 16 gennaio, infatti, il segretario cittadino Andrea Romoli ha convocato l’assemblea degli iscritti del Pd sangiovannese che analizzerà le tappe del percorso elettorale. Tornando a Bucine, si è aperto dunque un altro fronte nel conflitto interno ai democratici che rischia di avvantaggiare i competitor di centrodestra alle prossime amministrative. Molti vorrebbero aggrapparsi alla legge sul terzo mandato per i sindaci di comuni inferiori ai 15mila abitanti, che sarà discussa dal Parlamento a febbraio. Un provvedimento che fa storcere il naso a Meloni e Schlein. In caso di disco verde, però, molte turbolenze politiche potrebbero rientrare.