Effetto virus, corsa ai bonus alimentari: già 300 domande ad Arezzo, ecco l'iter

Modalità diverse di distribuzione nei Comuni della provincia: dal contatto diretto all’autocertificazione. Servizio in proprio o col volontariato, Caritas in testa

Pacchi alimentari

Pacchi alimentari

Arezzo, 3 aprile 2020 - C’è un’emergenza che si riflette su persone, famiglie e tutti coloro che hanno perso entrate economiche. La necessità di un sostegno immediato per aiuti di carattere alimentare è stata percepita da istituzioni e reti dell’associazionismo, in testa la Caritas che non ha mai smesso di fornire pasti da asporto e pacchi alimentari.

Le richieste dei buoni sono aumentate del 250% ci fa sapere il direttore Don Alessandro Nelli. Ora si è messa in moto la macchina per mettere a disposizioni le risorse arrivate dal governo: più di 500mila euro per Arezzo, poco meno di 2 milioni per tutta la provincia. Ci sono linee guida inviate da Anci, ma ogni comune ha margini di manovra anche in relazione al numero di abitanti e quindi alla platea dei beneficiari.

Il comune di Arezzo ha pubblicato on line i moduli per la richiesta dei buoni spesa che dovrà passare attraverso una procedura articolata, più meno simile a quella di molti altri comuni aretini. In sostanza chi rappresenta il nucleo familiare dovrà compilare un’autocertificazione nella quale inserire i dati anagrafici dei componenti del nucleo. Descrivere le motivazioni della difficoltà economica, il saldo bancario del nucleo che deve comunque essere inferiore ai 12mila euro, le entrate complessive di marzo, se si vive in affitto, o in una casa di proprietà, o di proprietà con mutuo.

Il termine di presentazione delle richieste è fissato per le 20 del 10 aprile. Come ha annunciato il sindaco Ghinelli, a oggi sono arrivate a Palazzo Cavallo, comunica l'assessore Lucia Tanti, 300 domande di accesso ai bonus nel giro di 24 ore.

Critica l’opposizione sull’iter promosso: «Bene avrebbe fatto il Comune a coinvolgere i soggetti che si occupano di povertà, la Caritas in primis», sostiene Romizi di Arezzo in Comune.

«Raggiungere tutti coloro che ne hanno bisogno non è semplice; esistono molti poveri non intercettabili e che invece chi è attivo quotidianamente su questo fronte conosce bene». In alcuni comuni più piccoli e quindi che hanno la possibilità di intercettare più facilmente le famiglie in difficoltà, le procedure sono più veloci. E’ il caso di Talla che richiede un primo contatto telefonico, dove verranno fatte le valutazioni, per poi passare all’autocertificazione.

«Agli anziani verrà portata a casa per evitare viaggi inutili», spiega il sindaco Eleonora Ducci. Il fatto che non tutti abbiano la possibilità di accedere ai moduli telematicamente è problema più complesso per i comuni, più grandi. A Bibbiena sarà pronta la documentazione da domani mattina, in questo caso gli aiuti verranno indirizzati a famiglie in difficoltà per motivi legati alla mancanza di lavoro, prevedendo, per chi è già in carico ai servizi sociali altri tipi di sostegno.

Misure anche per coloro che non hanno diritto ai buoni, ma che sono difficoltà, in questo caso è prevista la distribuzione di pacchi alimentari. A Cortona, Sansepolcro e Poppi i servizi sociali hanno stretto un accordo con la Caritas che organizzerà i centri di distribuzione di pacchi e le consegne.

A San Giovanni da oggi potrà essere richiesta ai servizi sociali l’attivazione dei buoni spesa. «Prioritariamente -si legge nel sito – saranno destinati a non assegnatari di altri contributi o sostegni pubblici».