E alla fine la moto sarà messa all’asta. Fondi raccolti per una scuola in Senegal

"L’Africa mi ha dato tanto ed è giusto che restituisca qualcosa" diceva Fabrizio

E alla fine la moto sarà messa all’asta. Fondi raccolti per una scuola in Senegal

E alla fine la moto sarà messa all’asta. Fondi raccolti per una scuola in Senegal

AREZZO

"L’Africa mi ha dato tanto ed è giusto che restituisca qualcosa" diceva Fabrizio Meoni. Da questa frase, dall’esperienza vissuta in sella alla propria moto è partita la fondazione che oggi porta il suo nome con progetti attivi in vari paesi del continente nero.

Una mission che anche Giole ha deciso di portare avanti e per certi versi la sua Dakar, oltre ad un sogno che si realizza, servirà anche per finanziare un progetto in particolare. "Al mio ritorno voglio mettere all’asta la moto e il ricavato servirà per realizzare un’aula di informatica in Senegal, a Dakar", ricorda il figlio di Fabrizio a poco più di due mesi dall’inizio della corsa. "Tra l’altro lavorando nell’informatica è un ambito che vorrei trasmettere e realizzare in questo contesto".

Nel corso di questi anni proprio a Dakar sono state costruite e aperte tre scuole che hanno permesso a oltre cinquemila, tra bambini e bambine, di poter avere un’istruzione in un contesto dove certi servizi sono a pagamento e quindi accessibili solo a pochi. "L’obiettivo è dare una mano, aiutare - prosegue Gioele - dare un luogo, un banco dove poter studiare, un’ istruzione a chi non potrebbe permetterselo".

M.M.