"Discoteche azzerate e ristori inesistenti"

La rabbia di Tito Ghezzi che era stato anche ricevuto dal Prefetto e voleva organizzare una campagna di sensibilizzazione al vaccino fra i giovani in discoteca, poi la mazzata del decreto

ghezzi

ghezzi

Arezzo, 24 luglio 2021 - Al tempo del Covid i balli restano proibiti, con l’ennesima fumata nera per le discoteche. Il Green Pass, che dal 6 agosto sarà obbligatorio per avere accesso ai ristoranti al chiuso, agli spettacoli e alle palestre non cambia di un centimetro la situazione delle sale da ballo che restano serratissime anche in zona bianca. Per indorare la pillola amarissima il decreto covid appena approvato dal Consiglio dei ministri prevede un fondo per i ristori alle sale da ballo. Ma il fatto che siano previsti indennizzi per le discoteche non cambia di fatto lo stato delle cose. Non si ballerà fino a data da destinarsi. Dal canto loro i titolari di discoteche e sale da ballo sono sul piede di guerra.

E’ una notizia triste perché incomprensibile, perché le discoteche fanno così paura? – dice Tito Ghezzi storico gestore di sale da ballo in città e provincia – giusto l’uso del green pass, ma dovrebbe servire per andare ovunque invece per noi è arrivata l’ennesima mazzata. Sono previsti ristori? Quelli arrivati fino ad ora, tra perdite enormi e affitti da pagare, sono solo una goccia nel mare, noi non vogliamo aiuti ma poter lavorare. E non parlo solo dei gestori, ma anche di tutti gli addetti della categoria, dai dj ai tecnici”.

Dopo mesi di stop, il varo del green pass sembrava la luce in fondo al tunnel anche per il divertimento notturno, poi la doccia fredda. Mercoledì scorso il vicepresidente del sindacato locali da ballo Silb-Confcommercio Arezzo Tito Ghezzi, insieme al segretario provinciale Massimiliano Micelli, era anche stato ricevuto dal Prefetto di Arezzo Maddalena De Luca. Tanti gli argomenti all'ordine del giorno, a cominciare dalla situazione di grande incertezza che stanno vivendo le imprese del settore, ancora chiuse per decreto, ma che erano pronte a ripartire in sicurezza. Invece nulla di fatto. “Abbiamo trovato il prefetto molto disponibile al dialogo – spiega Tito - Si è parlato di lotta all'abusivismo visto che si balla ovunque tranne che nei locali, promozione del divertimento sicuro e disponibilità dei gestori - attenti al linguaggio e alle prerogative dei giovani - ad iniziative volte a stimolare la diffusione della campagna vaccinale tra i ragazzi.

Grande l'attenzione del Prefetto ai temi messi sul piatto dai referenti della categoria”. Ma nonostante i buoni propositi e la volontà di farsi portavoce tra i giovani sensibilizzandoli alla campagna vaccinale per poi accoglierli nei locali in sicurezza, l’intera categoria delle sale da ballo resta ferma al palo. “Continua la discriminazione verso le discoteche – dice Tito – mentre il nostro obiettivo anche grazie al green pass era quello di creare zone di massima sicurezza e covid free nei locali. Se le discoteche restano chiuse si crea l’assembramento incontrollato dei giovani nei bar e nelle strade perché non si può fermare la voglia dei giovani di divertirsi”.

Ma se la discoteca resta off limits ai balli, Tito Ghezzi per non restare inchiodato ai decreti ha pensato di ridisegnare il divertimento notturno. “Stasera apriamo il Dolceverde di Castiglion Fibocchi con la formula ristorante – spiega – è in programma la serata “Green park” un parco verde all’aperto con tavoli distanziati e senza piste da ballo, dove partecipare ad una cena in musica con menù sullo stile street food con un assaggio del Panino porco,  il locale che sto per aprire al chiosco dei Bastioni. Una serata non prevista ma che abbiamo organizzato alla luce del decreto e dell’ennesimo stop ai locali da ballo. Un modo per ridisegnare il divertimento notturno ma non per aggirare il problema, la cena in musica dal mio punto di vista è un servizio utile a non creare assembramenti di giovani incontrollati altrove, durante la serata avremo anche la collaborazione degli operatori della Croce Rossa”.