Clochard derubati nella notte: via coperte e maglioni dai giacigli. Chiedono aiuto, volontari in campo

Due persone hanno raccontato la brutta avventura agli uomini della Croce Bianca: soccorso immediato. Li hanno rifocillati e tranquillizzati. C’è anche chi si è tolto il maglione che indossava per donarlo

Migration

Arezzo, 22 febbraio 2024 – Una coperta, scudo contro il freddo e, spesso, contro la cattiveria degli uomini. Che si accaniscono perfino su chi dentro quella coperta cerca di sopravvivere simulando il calore della casa che non c’è più o di una famiglia andata in pezzi. E proprio quella coperta è diventata l’obiettivo di chi ha deciso di rubarla, insieme ai maglioni adagiati sui cartoni. Indumenti preziosi per chi non ha nulla e dorme per strada.

È la disavventura capitata a due persone senza dimora che avevano trovato riparo in un parcheggio nel centro cittadino. Un angolo, dove trascorrere la notte e poi al mattino ripartire in un infinito girovagare. Due clochard derubati: incredibile ma è quanto hanno raccontato ai volontari della Croce Bianca. È a loro che hanno chiesto aiuto tra la disperazione di essere rimasti senza un piccolo il loro "scudo" per proteggersi dal freddo e l’incredulità di aver subito un furto.

Nella notte la richiesta di aiuto e la mobilitazione immediata dei volontari dell’associazione aretina che, tra l’altro, conoscevano gi à i due senzatetto. perchè erano stati proprio loro, qualche tempo fa, a metterli in guarda da malintenzionati che si aggiravano tra i veicoli della Croce Bianca parcheggiati davanti alla sede. I due senza tetto sono stati accolti e rifocillati.

I volontari impegnati nel turno di notte hanno raccolto il loro racconto e messo in moto la macchina della solidarietà. C’è chi si è perfino tolto il maglione che indossava per donarlo ai due clochard, poi è scattata la ricerca delle coperte. In poco tempo gli uomini della Croce Bianca le hanno recuperate e consegnate ai due senza tetto. Che hanno ritrovato il sorriso perchè grazie all’umanità dimostrata dai volontari, hanno potuto tornare ai loro giacigli di fortuna, pronti ad affrontare la notte e, magari, dimenticare la brutta avventura.

Ogni persona che vive per strada porta addosso i segni di una sofferenza che non passa. Volti segnati da giornate tutte uguali, da sguardi carichi di pregiudizio. Vivono ai margini, e si spostano nelle zone della città a caccia di un riparo, attenti a evitare i controlli della polizia municipale. Sono persone che affrontano con difficoltà i rovesci della vita che possono capitare a chiunque. Spesso scelgono una vita vagabonda o sono costretti da circostanze che non lasciano alternativa. Ma sono persone e meritano rispetto.

Lucia Bigozzi