Attacco frontale della Caritas di San Giovanni all’amministrazione Vadi.A parlarae è Stefano Valentini il presidente.
Vari i punti toccati dai vertici dell’associazione che non si sentono considerati da chi governa la città.
"Il riferimento in ordine temporale - scrivono - è alla vicenda dell’hotel River, non chiuso per volere dell’Asl a causa delle precarie condizioni igieniche né per le delittuose attività svolte all’interno, ma per un incendio, cui è seguita un’evacuazione e il sequestro dell’immobile. Di recente il sindaco ha rilasciato alla stampa la narrazione della vicenda concludendo con una pioggia di ringraziamenti, non un grazie ai cittadini per i disagi sopportati.La Caritas di San Giovanni neanche rammentata".
Si fa, poi, riferimento al fatto che all’interno della casa di accoglienza Suor Eleonora vivano due persone, sfrattate dall’ex hotel e segnalate non dai servizi sociali del comune ma dai cittadini oltre a una donna, madre di due figli, che su invito della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo è tutt’ora ospitata nella struttura.
"E ne avremmo - affermano - potute ospitare anche qualche altra se la stessa Amministrazione non ignorasse di proposito il gratuito servizio prestato giornalmente dai volontari.
Richieste di ospitalità per persone che hanno perso l’abitazione arrivano invece frequenti dai servizi sociali dei Comuni limitrofi, mentre l’Amministrazione di San Giovanni persegue una sorta di ostracismo paesano, semplicemente decidendo di ignorare questa opportunità e di non elargire neanche un euro alla nostra Caritas".
Come non ricordare, poi, i 190 ragazzi del’ISIS Valdarno a cui sono stati concessi alcuni locali su richiesta della provincia, e non degli amministratori locali, oltre a un’importante parte relativa ai 15 mila euro di Imu per la casa di accoglienza Suor Eleonora cui i vertici della Caritas hanno richiesto non tanto l’abbattimento totale della cifra quanto, almeno, una riduzione dell’imposta senza ricevere risposta.
"Ci aspettiamo - concludono i vertici - che questo cammino, mai iniziato, si metta in movimento davvero in modo concreto e non ideologico perché con le sole belle parole gli indigenti, i nostri sono più di mille, non mangiano, non si coprono, non si riparano".
Massimo Bagiardi