Bekaert, tutto in una settimana: giovedì vertice al ministero

La mobilitazione serra le file per la fase cruciale della vertenza. Tra le ipotesi la reindustrializzazione del sito produttivo e la proroga della cassa integrazione

Lavoratori Bekaert (foto Germogli)

Lavoratori Bekaert (foto Germogli)

Arezzo, 29 ottobre 2019 - Il Valdarno continua a mobilitarsi al fianco dei lavoratori della Bekaert di Figline, aspettando l’esito dell’incontro sulla vertenza in calendario giovedì prossimo a Roma, con inizio alle 10, nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico. Attorno al tavolo si accomoderanno i rappresentanti del Governo, degli enti locali, dei sindacati e i vertici aziendali della multinazionale belga che, una volta chiusa la fabbrica a gennaio, ha avviato nelle scorse settimane l’iter per il licenziamento collettivo dei dipendenti.

In agenda, nella riunione capitolina, la reindustrializzazione del sito produttivo, con il relativo mantenimento dei livelli occupazionali, e la proroga della cassa integrazione per cessazione di attività al momento garantita solo fino al 31 dicembre. Misura necessaria per assicurare una continuità di reddito ai 211 addetti rimasti sui 318 iniziali, alle prese con un futuro sempre più incerto, in attesa di verificare le proposte avanzate da imprenditori italiani ed esteri per rilevare l’industria.

Tra le strade che si stanno percorrendo c’è anche quella di far nascere una cooperativa tra le maestranze e a tal proposito il comitato promotore nei giorni passati ha inviato il piano industriale al Mise sottolineando come l’operazione consentirebbe il riassorbimento di tutti gli operai. L’appuntamento nella capitale coinciderà con due ore di sciopero dei metalmeccanici proclamato dalle segreterie di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil con una serie di assemblee negli stabilimenti convocate per discutere l’avvio di una mobilitazione generale che rilanci il settore, asse portante dell’economia del Paese, per contrastare delocalizzazioni verso Nazioni a basso costo del lavoro, favorire investimenti in ricerca e sviluppo e salvaguardare l’occupazione tutelando salute e sicurezza.

Al contempo l’intenzione dei portavoce delle tute blu è di aprire un confronto urgente per rivedere gli ammortizzatori sociali poichè, spiegano, «la sola reintroduzione della Cigs per cessazione non basta in caso di procedure concorsuali e per le aree di crisi complessa». In questo quadro si inseriscono i pronunciamenti dei Consigli comunali di vallata, perché la vicenda riguarda l’intero comprensorio, visto che gli occupati arrivano dai versanti aretino e fiorentino.

Gli ultimi due parlamentino ad esprimersi in ordine di tempo sono stati Bucine e Montevarchi con l’approvazione all’unanimità di mozioni, presentate da gruppi di maggioranza e opposizione, a sostegno dei dipendenti. In Valdambra i consiglieri hanno chiesto alla Giunta guidata dal sindaco Nicola Benini di attivarsi nelle opportune sedi governative affinchè sia prorogato l’ammortizzatore sociale, mettendo in atto tutte le iniziative necessarie, in accordo con le associazioni sindacali, con gli altri livelli istituzionali coinvolti e con il Mise, per arrivare a reindustrializzare il sito figlinese, accertando l’effettiva disponibilità degli investitori che nei mesi scorsi si erano dimostrati interessati.

Analoghe le richieste nella città di Benedetto Varchi dove è stato sottolineato come non sia possibile lasciare senza tutele le famiglie che si trovano a vivere l’emergenza. Una sollecitazione corale a impegnarsi, insieme alla Conferenza dei sindaci valdarnese, per sollecitare la Regione Toscana a continuare nell’azione intrapresa con i vari attori istituzionali all’interno della Conferenza Stato-Regioni.