Aretino dell'anno allo sprint finale: in fuga Brandi e Ciarpaglini, si vota fino alle12

Ultime ore per la carrellata di personaggi tra i quali designare la figura del 2019. E poi anche la redazione sceglierà chi premiare. Domani i risultati sul giornale

L'Aretino dell'anno

L'Aretino dell'anno

Arezzo, 6 gennaio 2020 - E’ uno dei duelli più curiosi degli ultimi anni. La classifica dell’Aretino dell’Anno, il nostro tradizionale concorso che ogni volta prova a individuare i personaggi chiave della stagione che abbiamo ormai alle spalle, si gioca almeno per ora intorno a due soli nomi. Sono quelli di Alberto Brandi e di Silvia Ciarpaglini.

Lui è un veterinario tra i più apprezzati, un punto di riferimento per quanti abbiano in casa cani o gatti o anche altri animali in cerca di aiuto. Lei è una organizzatrice di eventi, partita dal mondo della cultura e poi allargatasi ad altri piani: a cominciare dal Mercatino delle Pulci, dei cui banchi è stata l’ideatrice e che continua a lanciare dai tempi di Campo Marte.

Un derby che sarà aperto fino all’ultimo voto. Ultimo voto ormai imminente.

I nostri lettori potranno infatti esprimersi fino a mezzogiorno di oggi, il giorno dell’Epifania. In tempo utile per consentirci di calcolare le posizioni e di potervi fornire tutti i risultati nell’edizione di domani: il 7 gennaio, come ogni anno. Gli altri protagonisti sono più lontani: tra quelli più votati segnaliamo per ora il gruppo della Poti Pictures e Gianluca Rosai, l’organizzatore per Ascom del Mercatino Tirolese.

Insieme all’Aretino dell’Anno proclamato dal voto popolare ce ne sarà un altro: quello che viene designato dalla redazione aretina della Nazione. Un anno fa c’era stato in questo campo un ex aequo tra Beppe Angiolini, lo stilista, e Giancarlo Sassoli, il presidente del Calcit. Mentre a vincere nel voto popolare era stata Maria Angela Franceschini, biologa e scienziata di grande fama, originaria di Cortona anche se ha sviluppato gran parte della sua attività all’estero. Poche ore e scopriremo i loro successori.

LE CANDIDATURE

Un anno fa erano lassù, sul podio del mondo aretino, eletti come i più rappresentativi del 2018. Un anno dopo sono di nuovo in lizza, quasi a rimettere in palio il loro trofeo. Sono Beppe Angiolini e Giancarlo Sassoli.

 

Uno ideatore della notta più magica dell’anno, la sfilata di moda sulla lizza della Giostra. E l’altro anima del Calcit, super premiato anche da «La Nazione» a Natale. Con loro tante storie che si incrociano per designare il prossimo «Aretino dell’anno»: si vota da oggi alle 12 del 6 gennaio. E al vincitore si uniranno le scelte della redazione. Gli altri candidati? Albano Bragagni, super imprenditore Tratos, premiato anche lui ma addirittura dalla regina.

E sempre tra gli imprenditori Ivana Ciabatti, simbolo di un settore che ogni anno si guadagna la medaglia, naturalmente d’oro, dell’economia e dell’export. D’oro come le lance conquistate da Santo Spirito, con la magica coppia Cicerchia-Scortecci, e da Porta del Foro, tornata al successo dopo un lungo deserto con Innocenti e Parsi.

E c’è chi è stato capace di trascinare il mondo ad Arezzo: come Gianluca Rosai, infallibile organizzatore per Ascom del mercatino tirolese, il «miracolo» di fine anno, costruito insieme alla Fondazione. Ma sugli eventi non è di sicuro da solo.

C’è Massimiliano Ricciarini, il cui Streetfood ha spento dieci candeline, «circo» dei sapori da esportazione. E c’è di diritto Silvia Ciarpaglini, la creatività fatta persona, dal mercatino delle Pulci a mille idee capaci di scuotere perfino gli alberi impagliati. Donne mai tanto protagoniste.

C’è Natalia Cangi: già aretina dell’anno, anima del Premio Diari, nato piccolo e arrampicatosi ovunque. E c’è Maria Chiara Venturini: un suo «corto» era a Venezia, nella Settimana della critica. Vive a Hollywood, vuole fare cinema e lo sta facendo, se necessario anche a spallate. E tra le donne che hanno lasciato un segno c’è Julia Maggiore, Pm nella squadra costruita da Roberto Rossi: alla guida dell’inchiesta che ha portato alla retata del Pionta, contribuendo a migliorare un pezzo di città.

Al suo fianco Marco Dioni, anche lui Pm: la sua inchiesta sul giallo di Guerrina Piscaglia ha retto fino alla cassazione, che ha sancito la condanna di padre Graziano. E poi c’è lo spettacolo mai tanto ricco. Jovanotti, l’uomo del tour nelle spiagge ma anche capace di presentarsi in casa di Silvana Benigno, testimonial nella lotta contro il cancro, per sostenerla. E i Negrita: da Sanremo, al disco al tour, in partenza al Petrarca.

Sanremo dove Marco Gallorini, insieme ad Andrea Marmorini, ha portato con la Woodworm mezza Arezzo, tra artisti e sbandieratori. Affiancato da Paco Mengozzi, anima del Mengo Festival. Franco Vaccari da parte sua ha portato Rondine nel mondo, con il bis all’Onu e la visita nel borgo del premier Conte.

Mondo nel quale Simone Piccini, da volontario, lavora per aiutare i bambini a non diventare corrieri della droga. Droga della quale Walter De Benedetto fa uso solo terapeutico: è diventato testimonial anche del testamento biologico. Un mondo a sorpresa, tra solidarietà e impegno,

Quello di Alberto Brandi, veterinario e paladino degli animali. O quello della Poti Pictures, la prima casa di produzione cinematografica aperta anche ai ragazzi ragazzi disabili . Cose vecchie e cose nuove, come nella novella di Kipling.

O cose vecchie che diventano nuove, sotto la guida di Lorenzo Donati, maestro della Vox Cordis e ispiratore di un Polifonico ben oltre i suoi confini, Anzi, i nostri confini: quelli che conosciamo meglio, quelli che amiamo.