Anghiari: amianto nelle lastre di eternit sequestrate in marzo ad Albiano

La conferma arriva dai risultati delle analisi: ora il sindaco dovrà emettere l'ordinanza di bonifica del sito

Alcune lastre di eternit trovate ad Albiano dai carabinieri forestali di Sansepolcro

Alcune lastre di eternit trovate ad Albiano dai carabinieri forestali di Sansepolcro

Arezzo, 17 luglio 2018 - I risultati delle analisi di laboratorio lo hanno confermato: su tutti i campioni prelevati in marzo nella zona di Albiano (Comune di Anghiari) dai carabinieri forestali di Sansepolcro e dai tecnici dell’Arpat, vi sono tracce di amianto. Risale esattamente a quattro mesi fa il sequestro di sei ettari di terreni, comprensivi anche dei fabbricati, nella località vicina a Motina dove una trentina di anni fa avrebbe dovuto essere realizzato un grande villaggio turistico; in questa superficie sono stati trovati otto quintali in lastre di eternit, depositate in modo incontrollato all’interno del complesso immobiliare che da molti anni versa in stato di abbandono; alcune di queste lastre erano state lasciate sul suolo tra gli edifici e altre all’interno di locali aperti e accessibili da chiunque. Una vera e propria “miniera” di amianto, accanto a rifiuti speciali di ogni genere: contenitori in plastica e vetro, pneumatici, fusti in alluminio, rifiuti ferrosi, mobili e detriti derivanti da processi di demolizione, per un totale che ammonta a diverse tonnellate. I carabinieri forestali della Stazione biturgense hanno già deferito a suo tempo il legale rappresentante della società proprietaria della struttura di Albiano, che ha la sede legale a Bergamo; e mentre i sei ettari rimangono sotto sequestro penale preventivo, al fine di impedire la prosecuzione e l’aggravamento dei reati di gestione illecita di rifiuti, adesso il sindaco di Anghiari – in qualità di autorità preposta alla tutela della salute e della pubblica incolumità – dovrà provvedere all’emissione dell’ordinanza di bonifica del sito e di ripristino dello stato dei luoghi, operazione che andrà a carico della società bergamasca.