Attentato a Barcellona, turista umbro: "Ho visto il furgone. Ho pensato di morire"

Un giovane di Cannara che lavora non lontano dal luogo della strage: "Solo un caso che non sia passato di lì"

La polizia sulle Ramblas dopo l'attentato (foto Afp photo)

La polizia sulle Ramblas dopo l'attentato (foto Afp photo)

Perugia, 17 agosto 2017 - Dalle Ramblas di Barcellona trasformate nel tardo pomeriggio di oggi in un inferno quando un furgone ha seminato panico e morte tra i turisti e i passanti, arriva la testimonianza di un turista umbro. "Ho visto il furgone fermo addosso a un palazzo. Poi gli spari. Ho pensato di morire...": è ancora scosso Vasco Tirafili, turista di Narni in vacanza nella città spagnola. Tirafili ha sfiorato l'attentato nel quale sono morte 13 persone. Quando parla con l'Ansa è "al sicuro" in albergo.

"Avevamo passato il pomeriggio all'acquario di Barcellona - dice Tirafili -, poi quando siamo usciti con la mia fidanzata sulla Rambla abbiamo visto il furgone. Non ho capito che si trattava di un attentato ma quando un poliziotto in moto si è messo di traverso sulla strada abbiamo compreso che dovevamo scappare. L'ho fatto prendendo in braccio il mio cane e per fortuna siamo andati dalla parte giusta, quella opposta all'attentato". Tirafili parla di "spari". "Ma non so - aggiunge - chi abbia esploso quei colpi. Sono stati attimi tremendi e intorno a me c'era gente che urlava. Ho pensato veramente di morire - conclude Tirafili - ma per fortuna siamo tutti salvi...".

Un giovane umbro che vive nella città spagnola è per poco scampato al pericolo. "Solo per un caso non sono passato nella piazza di Barcellona dove è cominciata la corsa del furgone che poi ha ucciso 13 persone. Ho visto gente scappare, le auto della polizia e le ambulanze accorrere...". A parlare è Andrea Angelucci, giovane originario di Collemancio, una frazione di Cannara, figlio della presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria Donatella Porzi. A Barcellona lavora nel settore vendite di un'azienda di software.

"Il mio ufficio - ha raccontato Angelucci all'Ansa - è a cinque minuti da piazza de Catalunya dove il furgone ha cominciato la sua folle corsa. Di solito ci passo ma oggi ho fatto una strada diversa per acquistare un paio di scarpe. Dal negozio ho visto la gente scappare, l'accorrere di polizia e ambulanze. Sono subito andato a casa e solo lì ho capito quanto successo". Parla di "un clima strano" nella zona. "Domani tornerò al lavoro - aggiunge -. Penso sia fondamentale non farsi spaventare da tutto questo".