Sindaco di Terni e assessore interrogati dal gip: confermati i domiciliari

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l'assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari sono stati arrestati, ai domiciliari, nell'ambito dell'inchiesta 'Spada'

Leopoldo Di Girolamo

Leopoldo Di Girolamo

Terni, 4 maggio 2017 - Rimane ai domiciliari il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, arrestato martedì scorso nell'ambito dell'inchiesta Spada: al termine dell'interrogatorio cui è stato sottoposto oggi, il gip Federico Bona Galvagno ha infatti respinto la richiesta di revoca della misura presentata dal legale del sindaco, l'avvocato Attilio Biancifiori.

«La permanenza di questa misura - spiega il difensore - nasce da una valutazione che, a maggior ragione dopo questa udienza di oggi, riteniamo non fondata su elementi di necessità. Per questo non possiamo che contrastarla facendo ricorso al tribunale del riesame di Perugia». Biancifiori ha spiegato che a Di Girolamo, così come invece avvenuto per l'assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari (al quale sono stati revocati gli arresti domiciliari, sostituiti dall'interdizione a svolgere il ruolo di amministratore), «non era possibile applicare una misura interdittiva dei domiciliari in quanto il codice di procedura non lo consente per gli uffici elettivi di investitura popolare, come appunto il sindaco».

Nell'udienza di oggi, durante la quale è stata presentata anche una memoria difensiva, secondo il difensore «si è entrati nelle questioni di merito e giuridiche della vicenda» e il sindaco «ha dato prova che nelle prime delibere successive al momento in cui la magistratura ha iniziato ad attenzionare la vicenda le procedure sono state conformi alle norme da applicare». Anche per questo, ha concluso il legale, «non è possibile la reiterazione da parte del sindaco», contestata invece dal giudice. Roberto Spoldi, legale di Bucari, ha riferito che il suo assistito ha risposto alle domande del giudice.