Venerdì 26 Aprile 2024

Ast, gli operai tornati in fabbrica: "Una giornata da fantasmi"

Primo giorno di lavoro dopo 34 di sciopero 24 ore su 24 in un "clima surreale in attesa di conoscere il destino che sarà" INCONTRO DECISIVO AL MISE

Un presidio degli operai Ast davanti al ministero (Ansa)

Un presidio degli operai Ast davanti al ministero (Ansa)

Terni, 26 novembre 2014 - Esserci, ma non esserci. Fantasmi. Lavorare con le mani, ma con la testa a Roma dove si sta svolgendo l'incontro decisivo al Mise e il cuore diviso tra rassegnazione e speranza. Fantasmi. Gli operai delle acciaierie di Terni oggi si sono sentiti così. Sono rientrati in fabbrica dopo 34 giorni filati di sciopero 24 ore su 24, caratterizzato da presidi alle portinerie della fabbrica, blocchi stradali, viaggi a Firenze, Bruxelles e Roma. Con il sole, la pioggia e il vento sono stati lì: a presidiare non gli stabilimenti o il Comune o la Prefettura, ma il loro presente e il loro futuro. Sono tornati al lavoro ma hanno provato sensazioni strane. "Sì - ammette Francesco - ci siamo sentiti un po' come fantasmi, un clima davvero surreale". 

Al centro di finitura dell'acciaieria di vocabolo Sabbione, a qualche chilometro di distanza dai cancelli principali di viale Brin, uno dei primi reparti tornati in attività oggi in virtù della rimodulazione dello sciopero, la mente degli operai è a Roma, dove negli stessi minuti si sta giocando il loro futuro e quello dei 2.700 colleghi. "È stata una giornata tranquilla, fin troppo - spiega all'uscita dal turno Giuseppe -, surreale per come siamo abituati. Il clima in fabbrica è di rassegnazione, di attesa degli eventi, ma senza grandi aspettative. Io non sono fiducioso, faranno in modo di addolcire con le parole il contenuto del piano, ma non cambierà molto". Conferma che all'interno dello stabilimento il clima "non è ottimo» un altro operaio, Michele De Angelis. "I pensieri ci sono - dice -, non siamo rilassati. Ha fatto uno strano effetto rientrare, speriamo di non dover già uscire domani, se la trattativa va male". "Il primo giorno è andato - dice Claudio -, ma è comunque una sensazione brutta per tutti, c'è un grande punto interrogativo". La voglia di lavorare, puntualizza un altro operaio, ex dipendente dell'Ast di Torino trasferito a Terni "c'è, soprattutto quando hai bisogno di pagare le bollette, i mutui e le altre spese. Ma è triste farlo così". Ed infatti, aggiunge Flavio, un altro lavoratore, "siamo tutti giù di morale, le facce al lavoro erano tutte tristi. È stato un rientro con apprensione. Speriamo che qualcosa si risolva". La vita in fabbrica lentamente riprende, ma la mobilitazione comunque non finisce. Oggi i lavoratori hanno impedito di entrate nello stabilimento di Sabbione ad un camion che avrebbe dovuto caricare il prodotto finito per consegnarlo ad alcuni clienti. Solo quando ci saranno concreti passi in avanti tutto tornerà davvero come prima.