"La Santa Croce è la nostra storia. Qui sono passati 20mila perugini"

‘Montessori’, mostra celebrativa per i 155 anni di attività dell’istituto

Scuola Montessori

Scuola Montessori

Perugia, 29 aprile 2016 - Non è soltanto una mostra, ma un viaggio nel cuore dell’identità e della storia perugina. «Il Bambino costruttore dell’umanità. Santa Croce dal 1861 tra educazione, arte e cultura» ricostruisce, con fotografie, documenti e materiali d’archivio, la magnifica avventura della scuola materna Santa Croce, in occasione dei 155 anni della fondazione di quello che è stato il primo asilo umbro. E al tempo rievoca ed esalta il suo ruolo storico e il fortissimo legame con la comunità locale, tanto da aver accolto oltre 20mila bambini e formato intere generazioni di cittadini.

Organizzata dall’associazione «Il filo rosso di Maria Montessori», la mostra è stata inaugurata ieri mattina con una cerimonia da grandi occasioni, alla presenza delle autorità e degli stessi bambini che hanno intonato un canzone di benvenuto. In prima fila il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni e il sindaco Andrea Romizi, che ha ricordato le emozioni di quando era lui stesso uno studente della materna («avevo un grembiulino rosso per distinguermi da mio fratello gemello») e sottolineato la forza dell’istituzione. «Adesso vive un momento difficile ma verrà superato grazie al legame profondo con la città». A rilanciare i ricordi e l’appello alla sensibilità collettiva ci sono, tra tanti, anche i rettori delle due Università, i direttori di Accademia e Conservatorio, tutti i vertici della scuola e l’artista Giuliano Giuman che, al termine, ha donato una sua opera.

Ed ecco la mostra, allestita in sei stanze e 500 metri quadrati della scuola, nell’antico Convento di Carmelitani, per celebrare il metodo di Maria Montessori e la sua attualità. Si è cercata la collaborazione della comunità perugina, di tutti coloro che hanno frequentato l’asilo e che sono andati a cercare foto e documenti chiusi nei cassetti. Il bello è che state raccolte oltre 5mila fotografie e di queste ne sono state selezionate duemila, mentre altre sono esposte nelle vetrine dei negozi del centro. Alla mostra si accede da via Abruzzo e l’impatto è subito forte. L’itinerario comincia con due stanze storiche che ripropongono l’archivio e la parte amministrativa con registri, pagelle e oggetti preziosi, dal lato opposto c’è la ricostruzione, in copia esatta, della stanza della direttrice Maria Antonietta Paolini, erede di Maria Montessori. Poi si entra nella stanza «verde» per toccare e manipolare il materiale didattico della scuola e verificare sul campo il metodo, tra decine di oggetti e piccoli banchi rosa. Dopo una tenda arriva la cascata di ricordi: tante fotografie scendono, letteralmente, dal soffitto, insieme ai ricordi di chi la scuola l’ha vissuta e frequentata. infine il relax, con uno spazio biblioteca e un gigantesco mappando che testimonia quanto il metodo sia oggi diffuso ovunque.