STEFANO GUIDONI
Cronaca

Sesso e droga con i soldi della chiesa. Corteo contro il prete a luci rosse

A Massa la manifestazione dei fedeli. La diocesi: "Faremo chiarezza"

Con le candele spente per chiedere di far luce sui fatti

Con le candele spente per chiedere di far luce sui fatti

Massa, 22 febbraio 2016 -  LA PROTESTA dei fedeli. Un centinaio di persone ha partecipato ieri mattina, davanti alla sede della curia di Massa, a una manifestazione pacifica promossa contro un ex parroco della Lunigiana. L’uomo è accusato dagli stessi fedeli di aver chiesto soldi in nome della chiesa ma che poi avrebbe usato per sé, andando con escort (uomini) e facendo uso di cocaina. Un caso scoppiato nella scorsa primavera che è anche rimbalzato a livello nazionale per un servizio in Tv della trasmissione «Le Iene». I manifestanti hanno incontrato sulla scalinata del Duomo don Luca Franceschini, delegato per gli affari generali della diocesi di Massa Carrara e Pontremoli, hanno mostrato passi del Vangelo e uno striscione, adagiato nella scalinata della cattedrale, con su scritto «errare humanum est, perseverare diabolicum, coprire imperdonabile». Una frase per manifestare il loro disappunto nei confronti del vescovo, Giovanni Santucci, reo secondo i fedeli «di non accettare un confronto sui gravi peccati commessi da un sacerdote della sua Diocesi, che andrebbe ridotto allo stato laicale». La protesta è arrivata da uomini e donne di tutte le età, provenienti dalle frazioni, del comune di Fosdinovo, di Giucano e Caniparola, l’ultima parrocchia dove il prete ha somministrato i sacramenti prima di essere «sospeso», e da Fossone nel comune di Carrara. E’ stata accolta positivamente dai fedeli la presenza di don Cesare Benedetti, neo vicario generale del vescovo, e don Luca Franceschini, delegato episcopale per gli affari generali della Diocesi, che hanno ricevuto in dono una candela spenta. «Un dono simbolico - hanno detto i fedeli - affinchè si faccia piena luce su una vicenda in parte ancora oscura, che ha generato sdegno e sofferenza».

INVITO accolto da don Franceschini: «La Diocesi – ha detto – ha tutto l’interesse a fare chiarezza sulla vicenda. È nostro preciso compito intanto ascoltare queste persone e scusarci con loro se non lo abbiamo fatto prima: chiediamo perdono se hanno sofferto, se si sentono traditi dalla Chiesa e se per colpa delle nostre lungaggini interne non siamo ancora riusciti a far piena chiarezza sulla questione». Ma le accuse al cosiddetto «prete a luci rosse», rispetto a quello che andrebbe osservato da chi esercita un ministero sacerdotale, non riguarderebbero solo quanto emerso dopo il servizio trasmesso dalle Iene. «Già il fatto che prima del suo arrivo in seminario a Massa – hanno raccontato i fedeli – fosse stato rifiutato dalle diocesi di Pisa e Lucca, avrebbe dovuto far nascere qualche sospetto». La sfiducia nei confronti dell’attuale vescovo è emersa chiaramente, ma la presenza dei portavoce del vescovo fa ben sperare, ora, in un incontro chiarificatore che dovrebbe tenersi in Lunigiana. «Ora – ha aggiunto don Benedetti – il primo obiettivo è quello di ricostruire la comunità parrocchiale». E sul caso c’è anche chi avrebbe inviato una lettera al Papa.