Capitani coraggiosi, tre pratesi guidano le loro Nazionali

Tempesti eterno leader della pallanuoto, Pagnini della ritmica e Gori fresco di nomina nel rugby

Stefano Tempesti, Marta Pagnini e Edoardo "Ugo" Gori

Stefano Tempesti, Marta Pagnini e Edoardo "Ugo" Gori

Prato, 31 maggio 2016 - Tre pratesi alla guida di tre Nazionali. E non si tratta - con rispetto parlando - della squadra di briscola: due di esse andranno alle Olimpiadi di Rio. Lorenzo Tempesti, eterno capitano del Settebello, guiderà lìItalia della pallanuoto (è la sua quinta olimpiade: impressionante). Marta Pagnini, già medagliata a Londra 2012, è nel frattempo diventata leader delle Farfalle azzurre della ginnastica ritmica; e fresco fresco di nomina c'è Ugo Gori, al quale il nuovo ct O'Shea ha dato i gradi per il tour nelle Americhe.

Edoardo "Ugo" Gori partirà in tour per le Americhe, Argentina, Stati Uniti e Canada, con la nazionale maggiore di rugby. Il nuovo corso del ct irlandese O’Shea inizierà proprio con Gori capitano. Un grande riconoscimento per il 26enne pratese. "Sono onorato di guidare la Nazionale e di rappresentare il rugby italiano al più alto livello, in particolare in occasione di questo tour che ci porterà attraverso tre Paesi che la storia lega così profondamente al nostro. Ringrazio Conor e tutto lo staff per la fiducia che hanno voluto darmi, e tutti i tecnici che hanno creduto in me in questi anni: lavorerò al mio meglio per ripagarli. Sergio (Parisse) rimane il capitano ed il leader di questa Nazionale, ma io darò tutto me stesso per essere all`altezza del ruolo".

E veniamo ai due capitani pratesi chiamati a difendere una medaglia olimpica: Stefano Tempesti, argento a Londra 2012, disputerà a Rio la quinta edizione dei Giochi. "Un punto di arrivo", perché "per quanto mi riguarda difficilmente ci sarà un'altra Olimpiade". In azzurro dal 1999, Tempesti ha collezionato con la Nazionale 396 presenze: "Sono realista - confessa il quasi 37enne - ho dato tanto a questo sport e ho iniziato anche un po' presto, visto che la mia prima Olimpiade l'ho fatta a 20 anni. Sono tanti anni che mi sacrifico per la pallanuoto, ho avuto tanto da questo sport e se mi dite cosa succederà da qui ai prossimi quattro anni, difficilmente mi vedo al top. Magari mi vedo un po' più tranquillo e senza stress. Certo, nella vita mai dire mai, perché magari mi posso riposare nei prossimi tre anni e poi giocarmi la sesta Olimpiade, ma per ora la vedo un'ipotesi molto lontana". Per quanto riguarda le ambizioni degli azzurri a Rio, il portiere della Pro Recco fresco di scudetto avverte: "Vedremo di riuscire a fare del nostro meglio perché tanti si aspettano dei risultati importanti da noi e noi siamo pronti. Andremo a Rio per vincere - ha concluso - anche se siamo consapevoli che è talmente alto il livello della pallanuoto in questo momento che puoi arrivare primo o decimo senza aver commesso troppi errori o cose eccezionali".

Marta Pagnini, intanto, guida la Nazionale di ginnastica ritmica, impegnata in un superlavoro preolimpico: in attesa di disputare gli Europei che si terranno in Israele dal 17 al 19 giugno, nel fine settimana le Farfalle-Leonesse hanno portato a casa l'ennesima medaglia in World Cup, un bronzo conquistato a Sofia nella tappa bulgara. E una settimana prima, sempre nell'esercizio a cerchi e clavette, l'Italia aveva conquistato un argento. L'aviere pratese, figlia della presidente dell'Etruria, Grazia Ciarlitto, da Londra a Rio è nel frattempo diventata capitano della Nazionale.