Nodo Carismi, Atlante riapre la raccolta per il salvataggio

San Miniato, corsa contro il tempo per portare la banca sotto le ali sicure del gruppo Credit Agricole

Alessandro Bandini

Alessandro Bandini

San MIniato. 30 agosto 2017 - Ora il  futuro della Cassa di Risparmio di San Miniato, guidata da Alessandro Bandini torna sotto i riflettori degli analisti economici. Sotto la lente di ingrandimento c’è la nuova salita verso il salvataggio e la mancanza di fondi necessari a passare sotto l’ala solida e sicura del gruppo francese Credit Agricole (che ha la trattativa in esclusiva fino a fine settembre) e il rebus di quale banca, comunque, uscirà da questa grande operazione (con davanti ancora diversi ostacoli) voluta con forza da Palazzo Koch e dal Mef. Il dossier relativo al passaggio delle tre Casse di Cesena, Rimini e San Miniato da parte di Crédit Agricole starebbe però facendo un passo in avanti.

In questigiorni, a quanto risulta a Il Sole 24Ore, Atlante 2 sarebbe riuscito a formare il consorzio di sette banche (tra cui risulterebbero Banca Imi e Natixis) che sottoscriverà la tranche senior della cartolarizzazione degli Npl dei tre istituti, in un investimento pari a 416 milioni in termini nominali. «Gli allarmi lanciati a inizio agosto dall’ad di Quaestio Sgr Paolo Petrignani – si legge sul Sole – che vedeva nella dead-line del 10 settembre un termine troppo stretto per la formalizzazione dell’impegno finanziario, avrebbero dunque smosso le acque. E così, anche grazie alla moral suasion di Via Nazionale sulle stesse banche d’investimento, il dossier si sarebbe sbloccato, permettendo così di mettere un punto almeno sulla sottoscrizione della parte più garantita degli Npl delle tre casse».

I pericoli però non sarebbero finiti. Per poter deconsolidare, entro fine dicembre, i 3.152 miliardi lordi di Npl delle tre Casse resta da coprire una tranche più voluminosa e più rischiosa con cui devono fare i conti le forze in campo. «Senza contare – nota il Sole – che altri 200 milioni di Npl, emersi in una seconda fase, devono ancora essere analizzati da Atlante». L’impresa, aperta a diverse soluzioni, deve remare anche contro il tempo per rispettare le scadenze ed il crono programma che è stato stilato, secondo il quale entro il 30 settembre tutti i contratti delle parti coinvolte dovranno essere chiusi, così da dare il via all’esecuzione entro fine anno. Un’urgenza dettata anche da fatto che la le casse di Rimini e di San Miniato sono con gli indici patrimoniali sotto i minimi di vigilanza.  Gli occhi del territorio, che nella banca ha sempre avuto il perno economico, e dei 600 dipendenti, sono puntati su questi giorni cruciali in cui dovrà essere messa nera su bianco la seconda vita di Carismi (di cui potrebbe scomparire dal mercato anche il marchio) che dalla piena autonomia si è trovata ad un salvataggio in extremis, ancora da completare.