Careggi come una riserva, trappola per cinghiali dopo la strage di gatti / FOTO

Nove ungulati catturati dalla polizia provinciale

La cattura dei cinghiali a Careggi (foto New Pressphoto)

La cattura dei cinghiali a Careggi (foto New Pressphoto)

Firenze, 30 settembre 2016 - La ’girata’ – in sostanza una battuta di caccia con i cani – non aveva risolto il problema: tre i cinghiali uccisi a colpi di fucile, ma pochi giorni dopo ci si era accorti dalle tracce del passaggio rovinoso di altri esemplari inselvatichiti di questi mammiferi tenaci e voraci. Impossibile tuttavia ripetere la battuta, inopportuna e non priva di pericoli essendo la zona in questione a ridosso di Careggi, fronte di Medicina sportiva.

La polizia provinciale metropolitana del comandante Roberto Galeotti ha preparato allora una trappola per gli ungulati che stavano facendo strage di una colonia felina attestata alle Oblate, zona Ponte Nuovo; una colonia foraggiata costantemente e con amore da persone della zona e da alcuni dipendenti ospedalieri. Le tracce ben visibili sul terreno dimostravano in modo chiaro che, oltre a razziare sistematicamente la colonia, i cinghiali si spingevano avanti senza timori, con confidenza anzi, fin nell’area ospedaliera, e del resto è nota la loro estrema adattabilità. Da qui la necessità di catturarli attirandoli in trappola. E ieri mattina gli uomini della polizia provinciale si sono preparati a rinchiudere i cinghiali in una sorta di buca di dimensioni notevoli, 4-5 metri su un lato per 3-4 dall’altro. Per terra sul fondo abbondante granturco e ancora crocchette per gatti. Una sorta di recinto, un ‘meccanismo armato’, non eccessivamente sensibile, per non chiudersi subito al passaggio di un unico cinghiale, il primo, ma ‘tarato’ in modo da scattare sotto il peso e lo scalpitio di più animali.

Il risultato è stato giudicato soddisfacente, con nove ungulati catturati. Gli animali sono stati affidati alla Regione il cui consiglio ha approvato a febbraio una legge obiettivo per la gestione degli ungulati in Toscana (proposta dal Pd) che autorizza gli abbattimenti straordinari dei cinghiali, ma anche di daini e di caprioli, anche se il vero obbiettivo sono i primi. Un provvedimento molto contestato da ambientalisti e associazioni animaliste. Decimato e reintrodotto a più riprese, pure in ambienti diversi, il cinghiale si radica bene ovunque grazie alle straordinarie doti di resistenza ed adattabilità.

Nei boschi toscani sono stimati sui 200mila esemplari. la legge obbiettivo resta in vigore tre anni nel corso dei quali è previsto l’abbattimento di circa 150-170 mila animali, di cui solo 20mila sono caprioli. In media i cacciatori uccidono 80mila esemplari l’anno.

giovanni spano