Pistoiese, Guglielmotti suona la carica

Il difensore arancione parla a ruota libera

Davide Guglielmotti

Davide Guglielmotti

Pistoia-23 settembre 2016 -  Dritto al punto e senza tanti giri di parole. Davide Guglielmotti è uno che le cose non le manda a dire. «Come sono arrivato alla Pistoiese? Diciamo che la strada è stata un po’ lunga. Da gennaio dello scorso anno con la Cremonese ci sono stati i primi dissapori, da titolare fisso mi sono ritrovato in panchina e poco utilizzato tanto che a fine anno ho espresso la volontà di andare via. Il mercato estivo è stato particolare, all’inizio si parlava del Cittadella poi della Salernitana, ma entrambe sono saltate a causa dei disguidi con la Cremonese di cui parlavo prima. Dopo ho rifiutato alcune offerte per aspettare l’ultimo giorno di mercato una chimata da qualche squadra importante che non è arrivata. C’è stata l’opportunità di venire a Pistoia e ho accettato perché conoscevo il mister e il suo modo di intendere il calcio. Ho firmato un solo anno perché ho deciso di puntare su me stesso e sono sicuro che andrà bene».

Chiaro e limpido come un bicchiere d’acqua. Guglielmotti parla senza filtri anche quando analizza la partita contro la Giana, quella del suo esordio con la maglia arancione. «Personalmente non è stato facile – dice il difensore della Pistoiese – perché arrivavo da un periodo di inattività, mi mancava il ritmo partita e non ero sicuro di reggere dal punto di vista fisico. Partendo dal presupposto che l’aspetto mentale è fondamentale perché è quello che ti fa fare il salto di qualità, avere tutti questi dubbi e doverli affrontare non è stato facile. Per quanto riguardo la partita alla fine non abbiamo fatto una brutta gara, forse dovevamo attaccare di più ed essere meno remissivi, ma siamo un gruppo giovane che sta facendo un cammino e per avere i risultati ci vuole tempo».

Il reparto difensivo ha giocato una buona partita, quantomeno non ha subito gol. «Per trovare i sincronismi difensivi ci vuole pazienza, bisogna giocare insieme per imparare a conoscersi. Si può sempre migliorare soprattutto una squadra giovane, ma direi che siamo andati bene».