Rossi (Fratelli d'Italia): "L'ospedale di Grosseto ancora una volta dimenticato"

Il capogruppo di Fdi attacca la Regione sui mancati finanziamenti al Misericordia

Il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia

Il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia

Grosseto, 12 settembre 2016 - "Dalle notizie apprese in questi giorni è confermato che la Regione Toscana non si smentisce nel favorire ulteriormente gli ospedali di Siena e Arezzo, dimenticandosi di Grosseto".

E’ quanto sostiene l’assessore comunale (nonché portavoce provinciale di Fratelli d’Italia) Fabrizio Rossi, dopo aver appreso "che 7 milioni di euro saranno destinati alla sanità senese e 10 milioni di euro al San Donato di Arezzo, mentre per Grosseto non si registra alcunché".

"Ancora una volta – dice Rossi – abbiamo il più che fondato sospetto che a Firenze si siano dimenticati nuovamente della Maremma. I motivi? Forse sempre gli stessi, aggravati dal fatto che a Grosseto abbiamo alzato la testa con le ultime scadenze elettorali. Siamo penalizzati come sempre ha fatto la Regione Toscana negli ultimi tempi. I problemi sono stati ampiamente dibattuti dal nostro sindaco sin dalla campagna elettorale e la situazione sta diventando paradossale, poiché la direzione aziendale continua ad impoverire il Misericordia, chiamando i medici della Medicina interna a coprire i turni in aggiuntiva (con costi ingenti, quindi) al reparto di Medicina di Pitigliano, lontano dal capoluogo, con evidenti disagi per gli operatori e rischio disservizi per l’utenza. Depotenziare l’ospedale principale della Maremma e tutelare al contrario Siena e Arezzo, appare ormai una chiara scelta politica della nuova direzione della Asl. Fratelli d’Italia non starà a guardare e si attiverà in Consiglio regionale affinché il nostro territorio non sia indebolito e la riforma recente sia attuata con equità, senza mettere a repentaglio la capacità di risposta del servizio sanitario grossetano. Equità, appunto, che deve essere rispettata anche negli stipendi degli operatori sanitari e dei medici di Grosseto, rispetto a quelli dei colleghi di Siena e Arezzo".