Caso Banca Etruria, Federconsumatori all'attacco. Sull'arbitrato non ci sono certezze

Il presidente Demartis non ci sta: "I risparmiatori non sanno come comportarsi"

Giuseppe Demartis

Giuseppe Demartis

Grosseto, 25 settembre 2016. La vicenda che ha visto coinvolti la Banca Etruria ed i risparmiatori che, per avere accordato a quest'ultima la propria fiducia, hanno perso i loro risparmi ha assunto aspetti davvero seri. La legge 59 emessa in proposito, prevede due tipologie di percorsi per accedere ad un eventuale rimborso quali l'indennizzo diretto, che prevede la possibilità di vedere riconosciuto un rimborso pari all'ottanta per cento di quanto perso e l'arbitrato, che permette di ottenere anche il cento per cento di quanto sottratto ai risparmiatori anche mediante metodi truffaldini.

«Come Federconsumatori – dice Giuseppe Demartis, presidente provinciale - consideriamo indecoroso e poco serio che «Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi» solo qualche giorno fa abbia comunicato il testo definitivo relativo alle modalità da seguire ed alla documentazione necessaria per poter accedere all'indennizzo forfettario. Consideriamo, altresì, indecoroso e poco serio che ad oggi, il Governo non abbia provveduto ad emettere i decreti attuativi relativi alla regolamentazione del procedimento arbitrale. Il clamoroso ritardo con il quale il Fondo Interbancario ha comunicato le proprie decisioni ha infatti ridotto notevolmente il tempo entro il quale poter presentare istanza di indennizzo forfettario».

Secondo Federconsumatori infatti si sarebbero persi ben 3 mesi di tempo prezioso durante il quale poter decidere, insieme ai risparmiatori, se e come accedere all'indennizzo forfettario. «Si potrà meglio comprendere in quale difficile situazione si trovino i risparmiatori e le associazioni dei consumatori – dice Demartis- che di questi tutelano i diritti se si ricorda che l'adesione all'indennizzo forfettario preclude in modo tassativo di poter accedere alla procedura dell'arbitrato. Questa latitanza del Governo ha per conseguenza che quanti avrebbero diritto ad un rimborso non possano decidere ancora quale sia la strada più consona per ottenere quanto loro spettante e ciò a tre mesi appena dalla scadenza prevista per legge. Ripetiamo che ad oggi non conoscendo i termini e le modalità secondo le quali si dovrà svolgere l'arbitrato quanti avrebbero convenienza o diritto a richiederlo sono impossibilitati a farlo». La situazione è nebulosa, considerando che il 3 gennaio c'è la scadenza per la presentazione delle domande di risarcimento.