Uranio alla Richard Ginori, gli ex dirigenti a processo

Quindici chili rifiuti radioattivi furono ritrovati negli scantinati dello stabilimento di Sesto Fiorentino. Fu la Gucci che rilevò l'azienda a segnalare la presenza dei rifiuti radioattivi

Tribunale

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Firenze, 15 settembre 2014 - Saranno processati i dirigenti della Richard Ginori, secondo l'accusa avrebbero violato le norme sulla gestione dei rifiuti radioattivi. Negli scantinati dello stabilimento di Sesto Fiorentino venne infatti trovata una quindicina di chili di uranio, conservata in due contenitori di piombo. 

Nel 2013 la Richard Ginori e' stata acquistata dalla Gucci. Fu proprio la nuova proprietà a segnalare la presenza dei fusti. Dai primi accertamenti emerse che si trattava di "sostanze radioattive utilizzate probabilmente diversi decenni fa in qualche tipologia di lavorazione, che sono state chiuse in contenitori e trasferite nello stabilimento negli anni Cinquanta".

Gli imputati sono l'ex presidente del Cda Roberto Villa, il liquidatore Marco Milanesio, il direttore dello stabilimento Gianluigi Carpani, il delegato alla sicurezza Angelo Colombo e un consulente, Antonio Marseglia.

In base a quanto accertato nell'inchiesta, l'uranio non sarebbe stato utilizzato nelle lavorazioni a Sesto Fiorentino. Le analisi dall'Asl e dall'Arpat sui fusti non rilevarono "effetti negativi sulla salute". Il processo si aprira' il 3 febbraio 2015. 

 

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