Gianni Capuano
Cronaca

Il Papa chiama, la nostra Chiesa risponde: accoglienza migranti: parroci al lavoro

Riunioni e caccia a nuovi spazi dopo l’appello di Bergoglio

Don Andrea Cristiani (al centro) con il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli e don Donato Agostinelli

Don Andrea Cristiani (al centro) con il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli e don Donato Agostinelli

Empoli, 8 settembre 2015 - «OGNI parrocchia, santuario, monastero, comunità religiosa accolga una famiglia di profughi». L’appello all’ospitalità lanciato da papa Francesco si rivolge all’intero mondo cattolico. Parole che esaltano concetti chiave del cristianesimo: carità e solidarietà da riservare a chi, disperato, scappa da fame e guerra. Monito, quello di Bergoglio, raccolto anche dalla Chiesa dell’Empolese Valdelsa, realtà che molto sta già facendo in termini di accoglienza e che dopo le parole del Papa si sta organizzando per rendere ancor più capillare la propria azione.

«Domani sarò presente a una riunione alla quale parteciperanno gli altri cinque parroci di Fucecchio e frazioni al fine di trovare la soluzione migliore per ospitare nelle strutture del territorio almeno un nucleo familiare di profughi – scandisce don Andrea Cristiani, arciprete della Collegiata di Fucecchio e fondatore del Movimento Shalom – Mi rifaccio all’importanza di quanto detto dal Papa. La Chiesa deve fare la sua parte nella vicenda migranti perché si tratta di un’emergenza vera e propria. Sarebbe bello lavorare per consegnare un tetto a un’intera famiglia qui a Fucecchio». Molto attivo il Movimento Shalom che all’inizio della prossima settimana raddoppierà l’impegno pro migranti: «I nostri volontari gestiscono da giugno una struttura a Montaione, di proprietà comunale, dove sono ospitate 15 persone – spiega il direttore di Shalom, Luca Gemignani – Noi siamo un’associazione indipendente dalla Chiesa pur essendo di ispirazione cattolica, ma l’appello di papa Francesco ci ha colpito molto e dalla prossima settimana nella zona di Collegalli, sempre nel comune di Montaione, daremo accoglienza ad altri 15 profughi trasformando così in una sorta di appartamento il nostro centro accoglienza per giovani».

Ma l’impegno cattolico di casa nostra non finisce qui. Così, mentre il parroco di Cerreto Guidi, don Donato Agostinelli, annuncia che a breve si ritroverà con i sacerdoti delle frazioni del comune mediceo per trovare il modo di ospitare un nucleo familiare composto da 4-5 persone, il proposto di Empoli, don Guido Engels, insiste su quanto sia decisiva la collaborazione tra Chiesa, Comuni e associazioni di volontariato per trovare una soluzione decorosa a chi arriva dalle nostre parti in situazioni di grande difficoltà: «Il fatto è che la Chiesa, così come un ente preso singolarmente, non ha la forza per risolvere da sola una problematica così seria – sottolinea don Engels – Mancano anzitutto le strutture, ma giocando di squadra si può rimediare a molte lacune. A Empoli per esempio la collaborazione tra parrocchia, associazioni e Comune funziona molto bene. Tra gli appartamenti messi a disposizione e la struttura del San Girolamo Emiliani di via Verdi, sono almeno 50 i migranti che riusciamo ad ospitare. Certo è che la carità cattolica produrrà ancora molto dopo le belle e importanti parole di Francesco».