Padre Graziano verso il giudizio immediato. Il nuovo avvocato: "Vorrei Fanfani con me". I motivi dello strappo tra legale e frate

Già un contatto in carcere con Zacheo, tornerà nei prossimi giorni. "Giura di essere innocente. Col collega si era rotto il rapporto fiduciario". Continuerà la strategia del silenzio?

Luca Fanfani, Graziano e Francesco Zacheo

Luca Fanfani, Graziano e Francesco Zacheo

Arezzo, 29 giugno 2015 - La notizia è di quelle che non si aspettava nessuno. Padre Graziano, accusato dell'omicidio di Guerrina Piscaglia, ha un nuovo avvocato, che non si chiama più Luca Fanfani, il legale che ha portato la faccia e le motivazioni del frate su tutti i media d'Italia. Al suo posto arriva Francesco Zacheo, pugliese, del foro di Lecce.

E' successo tutto molto rapidamente alla fine della settimana scorsa, anche in procura hanno saputo da poche ore della staffetta e per ora nessuno riesce a darne una spiegazione sicura. Prelude a un cambio di strategia difensiva, cioè quella di avvalersi della facoltà di non rispondere che Luca Fanfani ha consigliato al frate fin dal settembre scorso, quando ne aveva assunto la tutela? Oppure significa attestarsi ancora di più sulla linea del silenzio rispetto alla quale il giovane avvocato aretino aveva lasciato intuire qualche perplessità, specie dopo l'esito del Riesame?

Il nuovo legale racconta il contatto. «Facevo parte di una delegazione dell’ambasciata congolese, ho parlato con il sacerdote mi ha ripetuto di essere innocente, poi l’ho lasciato con i suoi connazionali. Poco dopo ho saputo della nomina». Il legale leccese sarà di nuovo ad Arezzo fin dai prossimi giorni. «E mi piacerebbe anche che Luca Fanfani, col quale mi incontrerò, continuasse a occuparsi del caso». Fra lui e Padre Graziano, spiega Zacheo, «è venuto meno il rapporto di fiducia. Ma parlerò con il frate per capire se il rapporto è recuperabile». 

I tempi sono stretti. La procura marcia a pieno ritmo. Già a settembre il Pm Marco Dioni dovrebbe presentare al Gip la richiesta di giudizio immediato, basata sull’evidenza delle prove. A quel punto le strade aperte sono due: o la corte d’assise, a rischio di oltre vent’anni di carcere, o il rito abbreviato dinanzi allo stesso giudice dell’udienza preliminare, con lo sconto di un terzo della pena ma con margini di difesa ancor più ridotti. 

Per ora di certo c'è che con Fanfani e Padre Graziano si rompe una coppia che pareva indissolubile. Il figlio dell'ex sindaco, ora consigliere del Csm, ha seguito passo passo le vicissitudini del frate, dalla scelta del silenzio dopo che il sacerdote era stato iscritto nel registro degli indagati il 5 settembre alla prima misura cautelare del 25 ottobre, il divieto di espatrio, e via via fino all'arresto del 23 aprile, nel convento romano dei premostratensi in cui Padre Graziano era ospite dopo aver lasciato la sua casa di Perugia.