Nuove Acque, "sciopero" delle bollette contro la cauzione: è cominciato l'afflusso a Cgil e Federconsumatori per ritirare le lettere della protesta. 5 Stelle: "Il Comune che controlla?". Sindaco: "Siamo intervenuti"

Giro di vite nella bufera dell'acqua: dopo il comitato anche il sindacato e la principale associazione dei consumatori all'attacco. Nel mirino la bollette che scade il 6 agosto.

Pietro Ferrari

Pietro Ferrari

Arezzo, 30 luglio 2014 - E' cominciato l'afflusso alla Federconsumatori per partecipare allo sciopero delle bollette: o meglio per pagarle senza la quota della cauzione. Già decine di persone, al solo accenno della protesta, si sono presentate agli uffici dei consumatori, E ancora parecchie bollette devono essere consegnate, almeno in città. "Quella bolletta così non va pagata". Cgil e Federconsumatori partono all'arrembaggio della cauzione. L'incontro con l'azienda sembrava aver almeno avvicinato le posizioni ma non è così. "Tra l'esito dell'incontro e il comunicato stampa conclusivo hanno fatto un altro dietro front: avevano almeno garantito di impegnarsi a non inviare il pagamento della seconda rata: a noi non sarebbe bastato comunque ma non c'era neanche quello, anzi c'era il contrario". Pietro Ferrari è il presidente della Federconsumatori, che guida la protesta. "Ogni utente è invitato a pagare la bolletta solo sui consumi, riducendo la parte relativa al deposito cauzionario. La quota è specificata. Qui abbiamo i bollettini pronti per spedire la contestazione direttamente all'azienda. Noi chiederemo sul filo del contratto di servizio risposte e impegni nel giro di una settimana, al termine della quale dovrà essere convocato un tavolo di conciliazione alla Camera di Commercio". Nessun pericolo, assicura, di un taglio del servizio idrico. Dunque una rivolta in piena regola: sindacato e consumatori prendono una linea simile a quella adottata dal comitato per l'acqua pubblica e mettono la loro struttura a disposizione degli utenti. Ognuno dei quali dovrà scegliere entro il 6 agosto se accogliere questa richiesta di strappo o pagare. Mentre l'ente è al lavoro per organizzare il confronto, anche quello preannunciato, sulla scia della richiesta drastica del sindaco Fanfani, durante il faccia a faccia con Federconsumatori e Cgil. Intanto è stata convocata una riunione congiunta delle commissioni consiliari bilancio, finanze, tributi, partecipazioni, controllo e garanzia per giovedì alle 17 in palazzo comunale. Al centro l'incontor con Enrico Valentini, rappresentante di parte pubblica (area aretina) nel consiglio di amministrazione di Nuove Acque. E' il primo di una serie di incontri con i rappresentanti nelle partecipate ma inevitabilmente sarà anche il primo confronto istituzionale sulla vicenda della cauzione. In consiglio comunale la questione acqua, sfidando le leggi della fisica, brucia. Luigi Scatizzi è tornato sul tema delle tariffe idriche e, in modo particolare, sul deposito cauzionale: “chiedo al Sindaco un confronto con Nuove Acque che determini la riconsiderazione delle scelte fatte”. Sullo stesso tema il consigliere Daniele Farsetti: “siamo di fronte alla mancanza di coordinamento politico da parte del Sindaco nei confronti dei rappresentanti espressi dal Comune nel CdA di Nuove Acque. Un socio al 12% che esprime un consigliere nel CdA, non  può apprendere questa notizia dai giornali”.

Francesco Francini ha aggiunto che appare anomalo il fatto che il deposito cauzionale non sia previsto per i clienti che utilizzano la domiciliazione bancaria per il pagamento. 

Il Sindaco Giuseppe Fanfani ha risposto che sta lavorando ad un confronto pubblico con Nuove Acque ed ha precisato di essere dell’idea che “i servizi primari non possono essere gestiti attraverso l’intervento speculativo del privato. Quest’ultimo non è un benefattore e le aziende private o guadagnano o muoiono. Se un servizio primario viene affidato ad un privato, allora è inevitabile che esso lavori per gli utili. La decisione sul deposito cauzionale non mi era stata preventivamente comunicata. Nessun sindaco era stato informato e quindi non c’era stato alcun serio confronto su un tema così importante”. Nel merito: “Nuove Acque mi ha comunicato che a fronte di insoluti e che devono essere, secondo l’azienda, ribaltati in tariffa, la Società ha pensato di prevenire il problema adottando il deposito cauzionale. Se ci sono insoluti, il dovere primario di chi gestisce il servizio è di recuperarli uno per uno senza ribaltarli in tariffa. Non è poi pensabile costringere persone anziane a aprire un conto corrente bancario apposta per il pagamento della bolletta idrica. Infine c’è la questione del monopolio del servizio: il cittadino non ha alternative.