Notte bianca e saldi pallidi: la festa conquista il centro, folla fino alle ore piccole. Ma negozi vuoti, brindano solo i locali

Lo shopping sotto le stelle come al solito richiama il grande pubblico. Via Roma e via Crispi regine, soffrono via Veneto e la città alta. Stecca l'inizio degli sconti NOTTE BIANCA: IL CORSO / IL BOULEVARD / VIA MADONNA DEL PRATO / LA CITTA' IN BIANCO

La notte bianca di luglio

La notte bianca di luglio

Arezzo, 5 luglio 2015 - "Ballaaaa...Sant'Agostino": l'animatore dal palco incastrato sul sagrato dà il ritmo e cento mani si alzano al comando. Sant'Agostino balla nella notte bianca. E con lei ballano via Roma, via Crispi, il Corso e i mille tasselli di una festa troppo bella per essere vera e che forse proprio vera vera non è.

La festa c'è, si mancherebbe, l'ultimo dolce sfornato dalla premiata pasticceria che da anni si sostituisce a chi dovrebbe riempire il centro con gli eventi dell'estate aretina e che nei fatti da troppi anni non lo riempie. Le serate dell'associazione commercianti sono semplici: negozi aperti, musica nelle strade, qualche attrazione per i bambini, una scuola di ballo per muoversi un po', i locali che apparecchiano le strade.

E semplicemente raggiungono uno dei loro scopi: rianimare il centro di notte, portare la gente dentro le mura, calamitare la movida sui suoi binari tradizionali. La festa è vera, insomma, ma non basta a restituire a tutti il sorriso.

Perché la festa si incrocia con i saldi, anzi nasce per lanciarli: e i saldi ricadono a terra come ceri aeroplanini di carta progettati male e costruiti peggio con i quali giocavamo da ragazzi. I negozi restano vuoti, o almeno semivuoti. Qualche eccezione in giro c'è, ci mancherebbe, ma perfino quelli che fino ad un anno fa alimentavano la loro epopea stipendiando un body guard garantire l'ordine, devono trovare qualcosa da fare al body gyuard. Perché le code non ci sono e l'ordine somiglia ad una pennica.

Sant'Agostino balla agli ordini del suo animatore: l'unico a non reagire è il lupo di Davide Rivalta, una delle opere di Icastica, che ha perso il vizio ma non il pelo e volta le spalle all'animatore della piazza che balla.

E' quasi l'una quando la gente continua a bivaccare qualche grado sotto la canicola del giorno. In un angolo il tappeto stile scacchi di Marostica su cui ha balla via Crispi passa arrotolato, un operaio davanti e uno dietro. La favola di via Crispi è appena finita: la regina della notte insieme a via Roma, sorta di ballo delle debuttanti, visto che il boulevard non aveva mai chiuso del tutto alle notti bianche.

E' l'asse che vince la scommessa della notte. Altre pareggiano: il Corso va a stantuffo come al solito, anche se forse un po' sotto i numeri del 2014. La città alta paga i banchi della Fiera legati come salami e tra i quali non passeggerebbe neanche un sonnambulo. Via Veneto paga la sua generosità: dovrebbe riservarsi ai balli tutti per lei, quando chiude insieme al centro paga dazio. Vince via Madonna del Prato, che ad ogni notte bianca dà prova di compattezza e fantasia. Vince comunque la festa, che calamita migliaia di persone in centro.

Vincono come Valentino Rossi nei suoi cenci i locali, pieni a doppio e triplo turno e che nel weekend di Fiera e notte bianca si guadagnano le ferie. Perdono i negozi, che in gran parte assistono alla festa degli altri. Vincono, se non altro una foto ricordo, i nuovi amministratori, che tagliano con Gamurrini e Comanducci il loro primo nastro senza colpo ferire. Vince e perde la città: che scopre insieme di entusiasmarsi al più semplice degli inviti ma scopre anche che ha "da' passa a' nuttata". E non è per niente detto che sia tutta bianca.

Alberto Pierini