Le richieste della conferenza aziendale dei sindaci per il prossimo piano di area vasta

Priorità: Liste d'attesa, mobilità dei professionisti e investimenti. Approvate all'unanimità le linee guida per la redazione del documento.

termine

termine

Arezzo, 25 giugno 2016 - Approvate all'unanimità dalla conferenza dei sindaci dell'Azienda sanitaria Toscana sud est le linee di indirizzo per il piano di Area Vasta 2016-2020. Nei giorni scorsi la conferenza, composta dai rappresentanti delle tredici aree socio sanitarie comprese nel territorio aziendale, ha redatto un documento funzionale alla stesura del piano, lo strumento che servirà a coordinare l'offerta complessiva dei percorsi assistenziali, definiti attraverso i dipartimenti interaziendali di area vasta, garantendo l'appropriatezza degli interventi su tutto il territorio.

“Stiamo lavorando – dice Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo e presidente della conferenza aziendale dei sindaci – per garantire ai cittadini prestazioni omogenee in tutta l'area, servizi di qualità e tecnologie di avanguardia. Il nostro obiettivo – aggiunge – è porre dei temi fondamentali per la salute dei cittadini, soprattutto in un territorio così vasto e complesso come quello che siamo chiamati a rappresentare”. Molti i punti che sindaci ritengono fondamentali per garantire ai cittadini adeguanti servizi sanitari. Tra questi, la riduzione delle liste di attesa, i cui tempi devono, secondo la conferenza dei sindaci della Toscana sud est, essere abbattuti e uniformati, per garantire le stesse prestazioni alle persone che vivono ad Arezzo, Siena e Grosseto.

Accanto alla definizione di percorsi omogenei, che servano a limitare i tempi di attesa per esami diagnostici e visite, c'è anche il tema della mobilità sanitaria. Con l';unificazione delle tre Usl, infatti, l'Azienda sanitaria Toscana sud est dispone di professionisti qualificati in molti ambiti della sanità. Una risorsa da sfruttare e valorizzare, non solo per dare il maggior numero di risposte possibili ai cittadini residenti, ma anche per attirare pazienti dalle regioni confinanti. Diventa quindi fondamentale il ruolo degli ospedali “di confine”, che possono attirare persone da altre aree, attraverso un'offerta sanitaria di qualità.

In quest'ottica, non possono essere trascurati, secondo la conferenza zonale, gli investimenti, necessari per garantire un'offerta sanitaria all'ìavanguardia. Nel piano e nei suoi aggiornamenti annuali, quindi, si dovrà tenere conto delle risorse economiche da stanziare per le dotazioni  tecnologiche e strutturali.