L'autogol dell'immigrato: si presenta in Questura per il permesso di soggiorno e viene arrestato. Era ricercato da anni

Aveva commesso vari reati in Italia e per questo se ne era andato in Finlandia: si illudeva che il resto fosse stato cancellato. Ma non era così...

La polizia ha condotto le indagini dopo la rapina

La polizia ha condotto le indagini dopo la rapina

Arezzo, 28 febbraio 2015 - L'autogol dell'immigrato. Un angolano, L.L. di 52 anni, si presenta allo sportello dell’Ufficio Immigrazione per chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno ma l’operatore si insospettisce e lo accompagna dai colleghi della Sezione Espulsioni i quali, dopo approfonditi accertamenti, scoprono che lo stesso è ricercato e colpito da ordine di carcerazione; e lo arrestano.

 Intorno alle ore 10.00 di ieri 27 febbraio, nella fascia oraria di apertura al pubblico, uno degli agenti controlla i documenti di un cittadino dell’Angola che si presentava per rinnovare il suo permesso di soggiorno. Già dal primo esame, l’operatore si rende conto che qualcosa non va. Infatti il permesso di soggiorno rilasciato per motivi di asilo politico era scaduto nel 2005 e lo straniero dichiarava di non aver provveduto a richiedere il rinnovo in quanto aveva trascorso un lungo periodo all’estero.

Alla Squadra Espulsioni emergeva così che L.L. aveva ottenuto il titolo di soggiorno suddetto nel 1993 gravitando sempre nella zona emiliana ricompresa tra le province di Forlì, Reggio Emilia e Modena. Per circa 10 anni collezionando denunce e arresti per reati contro il patrimonio e contro la persona commessi con violenza, anche ai danni di operatori delle forze dell’ordine

Da qui la decisione di recarsi all’estero, in Finlandia ove è rimasto fino a tempi recenti. Rientrato in Italia, ritenendo che le pregresse malefatte fossero state dimenticate, ha cercato qualche amico rimastogli in grado di dargli ospitalità. Ed è stato questo a consigliargli di presentarsi in Questura per tentare il rinnovo del permesso di soggiorno. Intanto però un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria di Forlì rendeva esecutivo il cumulo pene con contestuale emissione di ordine di carcerazione.

E così lo straniero si è visto notificare il citato atto giudiziario col quale veniva tradotto in carcere per espiare la pena di anni 2, mesi 2 e giorni 15 di reclusione.