La Fiera poco antiquaria supera l'esame del 25 aprile: tanti operatori assenti ma il percorso regge e la folla arriva

Il vintage gran protagonista, specie alle Logge. Zone del percorso semi-vuote ma il cuore dell'evento c'è LE IMMAGINI DEL VINTAGE PROTAGONISTA

Il vintage protagonista

Il vintage protagonista

Arezzo, 25 aprile 2015 - Si scrive Fiera si legge straordinaria. Ma ormai è quasi una Fiera canonica. L'edizione del 25 aprile, nata per caso in recupero di una di quelle inchiodate dalla neve, supera un'altra prova: è la terza, e come per gli indizi fanno quasi una prova.

I buchi sul percorso ci sono e soprattutto c'è una forte carenza da parte dei titolari fissi: saranno circa la metà rispetto al solito. Però il percorso regge, anche per merito dell'appoggio tecnico dell'Ascom, che riesce a sanare alcune zone davvero fragili.

Beninteso: è l'ennesima prova che il percorso andrebbe accorpato. Stavolta via Ricasoli è vuota, via Seteria anche, via Bicchieraia e via dell'Orto quasi. Per qualunque mercato all'aperto sarebbe una ferita mortale, quando interrompi il percorso paghi dazio: ma la Fiera, si sa, ha sette vite come i gatti, tanto da essere sopravvissuta tante volte perfino ai suoi errori.

Quello che c'é basta e avanza per richiamare una discreta folla. Ci sono gli italiani ma ci sono anche gli stranieri: quasi incredibile per un'edizione legata ad una festa che è tutta tricolore. Un flusso costante, che "bacia" trattorie, ristoranti,bar: e lancia le gastronomie, che con il bel tempo sfornano panini da divorare all'aperto, lì dove l'Antiquaria di Arezzo dà il meglio di sè.

Per tappare i buchi ci sono banchi doppi, ci sono artigiani dove non dovrebbero stare (come in piazza del Comune e comunque nella città alta): ma tutto serve alla causa. Fiori all'occhiello via Guido Monaco (rispetto ad un anno fa su due lati invece che su uno solo), San Francesco e il Corso, dove non ci sono spazi vuoti.

C'è l'assalto del vintage: troppo sotto le Logge, è pur sempre una costola dell'Antiquaria e non si può snaturare proprio lì, nel cuore del cuore dell'evento. Niente contro il nuovo settore, ben venga anche in forze ma se lo concentri in una zona sola vai contro l'anima della Fiera (che è trouvaille e non reparti ordinati come al supermercato) e comunque l'equilibrio con l'antiquariato deve sempre essere nettamente a favore di quest'ultimo.

Gli artigiani stavolta dilagano proprio come il vintage e perfino per una fiera promozionale è determinante riprendere l'equilibrio vero: ci sono visitatori che ci incrociano o ci conoscono in questa edizione. Bene offrirgli un ritratto realistico.