Personalità pubbliche e giramondo per hobby tra i "furbetti" albanesi che ricevevano dall'Italia la pensione sociale

Il meccanismo è stato scoperto dal commissariatodi Montevarchi. Il vitalizio era di circa 500 euro al mese, doppio dello stipendio di un'insegnante

Agenti di polizia

Agenti di polizia

Arezzo, 1° novembre 2014 - Percepivano la pensione sociale in Italia pur dimorando all'estero per gran parte dell'anno, contravvenendo cosi' a quanto prevede la normativa. E' quanto ha scoperto il commissariato di Montevarchi dopo controlli nei confronti di alcuni anziani cittadini extracomunitari, ultra sessantacinquenni, titolari di permesso di soggiorno. Finora, spiega la polizia, accertati 25 casi equivalenti a un debito complessivo nei confronti dell' Inps che sfiora i 450.000 euro. Ma non viene escluso che il fenomeno sia maggiore.

 L'indagine ha preso il via alcuni mesi fa in seguito a controlli ordinari svolti dalla squadra amministrativa del commissariato sul rispetto delle norme sull'ingresso e il soggiorno in Italia da parte di alcuni extracomunitari. E' emerso cosi' che alcuni immigrati, titolari di permesso di soggiorno con residenza nel Valdarno, che percepivano la pensione sociale di circa 500 euro al mese, erano all'estero per lunghi periodi, non dimoravano stabilmente in Italia come impone la normativa per la pensione sociale. E nessuno avrebbe comunicato le proprie assenze all'Inps.

Tra i casi evidenziati quelli di alcuni albanesi, tra anche coppie di coniugi entrambi titolari del beneficio, che vivevano con regolarita' nella loro patria, con soggiorni anche superiori a un anno, effettuando visite periodiche in Italia al massimo di due settimane. Nei loro confronti l'Inps ha gia' provveduto a sospendere o revocare il contributo assistenziale, attivando le procedure per la restituzione dei soldi mentre la polizia ha provveduto a denunciarli per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. In alcuni casi meno gravi applicata una sanzione amministrativa fino a un massimo di 8.000 euro. Alcuni avevano avuto importanti incarichi pubblici nel loro Paese. Ci sono anche personalità di spicco, e il sospetto è che fossero titolari di un doppio vitalizio, tra i denunciati nell’operazione che ha portato alla scoperta di una frode ai danni dell’Inps in Valdarno. Accanto a loro la giramondo che utilizzava i soldi scroccati allo Stato italiano per viaggiare nei vari continenti del pianeta e che ha esibito agli agenti un passaporto pieno zeppo di visti turistici. Uomini e donne in egual misura, tra i 65 e gli 80 anni, quasi tutti arrivati nella vallata grazie ai ricongiungimenti familiari. Alcuni, che avevano dichiarato all’ente previdenziale di essere residenti in pianta stabile nella Penisola da più di dieci anni, non parlavano neppure una parola di italiano. Potendo contare su un’entrata mensile sicura, poco meno di 500 euro al mese, garanzia di un tenore di vita invidiabile. Basti pensare che, ad esempio in Albania, lo stipendio di un insegnante non supera i 200 euro al mese.