Katia, la mamma le cede il posto al cimitero vicino al padre. L'amica: ora giustizia

"Sansepolcro è accanto a voi": al funerale il parroco si rivolge alla famiglia. Chiesa gremita, fuori lo striscione degli amici: "Ciao, danza con gli angeli"

I funerali di Katia

I funerali di Katia

Arezzo, 31 luglio 2016 - «Carissimi Rita, Paolo e Marcella: tutta Sansepolcro è accanto a voi». Don Basilio Bakhes, il parroco di San Paolo Apostolo, parla direttamente alla madre, al fratello,alla cognata di Katia, davanti ad una chiesa gremita per l'addio alla quarantenne uccisa nella notte fra l’11 e il 12 luglio. Panche piene già tre quarti d’ora prima della celebrazione.

Fuori dalla chiesa, uno striscione: «Ciao Katia, danza con gli angeli», firmato dai «Borghesi Tesi» e da quelli del campino del Riello; i primi sono i tifosi di calcio del Sansepolcro, che hanno voluto ricordare la sua grande passione per il ballo: «Non veniva allo stadio ma tanti di noi sono cresciuti insieme a Katia». Anche l’amministrazione comunale l’ha ricordata con un manifesto funebre.

 Don Basilio ha ricordato i 18 giorni fra la morte e il funerale della vittima: «Sono stati giorni di pianto e angoscia ma si è capito che Katia ha avuto la fortuna di poter contare su una famiglia vera: e Rita le ha lasciato il suo posto al cimitero, per farla stare accanto al padre. Questo l’amore di una mamma».

Alla fine ha parlato un'amica, Mattea Arcieri: «Ricordiamola per la sua semplicità, la sua sincerità, la sua schiettezza: e poi onore ai carabinieri e al loro operato, per fare in modo che sia resa giustizia a Katia». Un primo forte applauso si è levato in chiesa, il secondo è arrivato quando il feretro scendeva la scalinata di San Paolo. Poi il breve viaggio al Trebbio, da babbo Pasquale: da ieri Katia riposa al suo fianco.

L'INCHIESTA. Il cerchio si stia stringendo intorno all'assassino di Katia. Da una parte l’impegno febbrile dei carabinieri della tenenza che continuano negli interrogatori . Dall’altro lato c’è l’indagine forense che ha chiuso la prima fase, quella dell’individuazione del dna di Ignoto 1. Sta per partire il secondo step: i campioni di dna raccolti o da raccogliere in una cerchia ristretta di persone verranno confrontati con la traccia base,l’esame che dovrebbe rivelarsi risolutivo.

Ha avuto un rapporto sessuale con l’assassino. Diventa più chiara la notte dell’omicidio di Katia Dell’Omarino. E la prova del rapporto, se completo o parziale è ancora presto per dirlo, sta nel dna isolato nel reperto attualmente sotto esame di laboratorio: si tratta di liquido seminale e questo stabilisce intanto in modo certo che la mano assassina è stata quella di un uomo.

Lo stesso che ha poi infierito su Katia, l’ha uccisa e infine gettata lì dove è stata ritrovata,  nei pressi del ponte del Diavolo. L’arma non è acuminata ma arrotondata, potrebbe dunque trattarsi del tubolare che si trova nelle auto e che viene usato per girare i bulloni delle ruote. Se lo scenario venisse confermato, potrebbe indicare un delitto d’impeto, con un oggetto che già si trovava in macchina e dunque capitato fra le mani dell’omicida.

Ipotizzabile, una supposizione, che dopo il rapporto ci sia stata una lite fra Katia e il suo accompagnatore, poi degenerata.