S.Andrea conferma a settembre i suoi titolari, Vedovini: "Fiducia e più spazio a Formelli"

Il travaglio biancoverde si chiude nel modo previsto. Enrico: "Ferito ma tutto è passato". Carboni: "Fiducia piena e non a tempo". Cherici cambierà cavallo

Stefano Cherici ed Enrico Vedovini

Stefano Cherici ed Enrico Vedovini

Arezzo, 28 giugno 2017 - Cherici e Vedovini avanti tutta. O almeno avanti fino alla Giostra di settembre, l'appuntamento straordinario che aspetta la Giostra nei prossimi mesi.

E' la decisione presa dal consiglio biancoverde in nottata, dopo un confronto che è stato allargato anche ai cavalieri e al preparatore.

Con una serie di accorgimenti, tra i quali potrebbe esserci la sostituzione del cavallo di Cherici già in predicato a giugno, e l'intenzione di fare quadrato per riportare il quartiere ai successi più recenti, quello del settembre 2015.

Vedovini e Cherici incassano la fiducia e risalgono in sella. Il primo scende dall’Aventino, dove si era ritirato nel momento in cui si era sentito solo, e il secondo prosegue il lavoro che non aveva mai interrotto. Ma tutti insistono su un punto: grande passo in avanti, clima ritrovato, ripartenza di slancio.

Novità? «Abbiamo scelto insieme una serie di accorgimenti per rilanciare il lavoro e tornare ad ottenere risultati migliori» spiega il rettore Maurizio Carboni.  Quali accorgimenti? Qui le bocche si fanno cucite. Una pare certa: la sostituzione del cavallo di Stefano Cherici. Pepito sembra aver fatto il suo tempo e Sibilla secondo i più avrebbe dovuto già a giugno essere lanciata sulla lizza.

Poi? Vedovini parla di un maggiore ruolo di Manuele Formelli, il preparatore arrivato da qualche mese alla corte di Sant’Andrea. «Ho chiesto un suo maggiore coinvolgimento ma è comunque uno dei punti sui quali l’accordo è totale». Il resto è la storia di uno strappo ricucito. «Quello che mi ha fatto saltare i nervi – racconta Vedovini senza remore – è stato vedermi messo in discussione e quindi riscontrare una mancanza di fiducia nei miei confronti. Dopo 34 giostre ho ritenuto ci volesse un confronto aperto per ricostruirla».

Carboni, per ruolo, getta acqua sul fuoco. «Avevamo deciso di prenderci tempo per non scegliere sull’onda dell’amarezza. E così il consiglio ha fatto». Fiducia a tempo o fiducia piena? «Piena, nessun ultimatum».

Però nei fatti il clima a Sant’Andrea resta drastico: una nuova sconfitta, chiunque sarà a tenere il timone, farebbe partire il ricambio, almeno parziale. Nessuno lo dice nella notte del gran consiglio ma tutti sanno che sarà così. Vedovini da parte sua non intravede neanche ipotesi di ritiro. «Sono innamorato del Sant’Andrea e finché mi sentirò competitivo mi batterò per essere in piazza».

E le riserve tattiche che aveva sollevato dopo la sconfitta? «L’importante è ragionare come una squadra: il resto verrà di conseguenza».