Piano anti-sfratti: il Comune paga, l'inquilino rifonde con i lavori socialmente utili

Mossa per ridurre le spese pubbliche e dirottarle su un appartamento di emergenza. Intanto due persone al Pestello vivono sotto una tettoia

Case

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Arezzop, 25 marzo 2017 -La piaga degli sfratti non si rimargina e a Montevarchi è stato varato un nuovo disciplinare per la gestione della casa destinata a tamponare le emergenze abitative. Lo ha approvato la giunta e riguarda un edificio che negli anni è arrivato ad ospitare diversi nuclei familiari alle prese con l’ingiunzione di sfratto.

 Fino ad oggi ad occuparsi degli ospiti era un’associazione che svolgeva una serie di servizi. Solo per fare qualche esempio la pulizia degli ambienti condominiali, la manutenzione, l’arredamento e la cura delle stanz. Tutto questo per un compenso di 15 mila euro annui. Cifra che nella prossima convenzione è calata scendendo a 2 mila 500 euro.

«Abbiamo deciso che si doveva cambiare soprattutto la linea di principio  passando dall’assistenzialismo alla condivisione dei compiti, per ripartire le poche risorse a disposizione in maniera più equa. Sarà, dunque, il Municipio a farsi carico degli oneri che in precedenza si accollava il sodalizio, mentre gli adulti inquilini pro tempore della casa saranno chiamati a fornire lavoro a favore della comunità, una sorta di volontariato sociale necessario per poter continuare a fruire di quegli ambienti».

Parte dei soldi risparmiati serviranno per ristrutturare un appartamento di proprietà comunale per tamponare le emergenze». Al Pestello da una decina di giorni due persone dormono all’aperto, sotto una tettoia.