Nell'estate del 2019 il Valdarno potrebbe avere il suo centro termale

I lavori al nuovo stabilimento, che sorgerà a Villa La Leccarda di Bucine, dovrebbero iniziare il prossimo autunno. L'ottimismo del sindaco Tanzini.

Il sindaco di Bucine Pietro Tanzini

Il sindaco di Bucine Pietro Tanzini

Arezzo, 23 febbraio 2018 - Si avvicina la realizzazione del centro termale in Valdarno. Se non ci saranno fuori programma, i valdarnesi e i molti turisti che gravitano in zona potranno immergersi nelle piscine nell’estate del 2019, quindi tra poco più di un anno. La struttura, come noto, sorgerà al confine tra la Valdambra e il Chianti, nell’area di Villa La Leccarda. Un investimento importante, strategico anche per lo sviluppo turistico dell’intero Valdarno. Martedì scorso il consiglio comunale di Bucine ha approvato l’atto ricognitivo definitivo che formalizza il piano operativo del Comune, già validato a livello regionale. Piano che sarà entro marzo pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione e sottoposto a valutazione di impatto ambientale. Circa sessanta giorni di tempo e poi l’iter sarà concluso.

“Quindi i tempi sembrano ormai chiari – ha detto Tanzini -. Entro l’estate concluderemo tutto il procedimento amministrativo. In autunno i lavori potrebbero iniziare per durare circa cinque, sei mesi. La nostra, infatti, sarà un’operazione molto leggera, in quanto recupereremo gli spazi attuali senza nuove costruzioni. Andremo quindi a valorizzare un’area che poteva anche andare in degrado”. A conti fatti, nell’estate del 2019 il Valdarno potrebbe avere il suo centro termale. ”. Sorgerà, come ricordato, a Villa Leccarda proprio al confine tra Bucine e Castelnuovo Berardenga.

Del progetto si parla ormai dal 2013, quando una conferenza dei servizi organizzata dal comune di Bucine e un’apposita istanza del comune di Castelnuovo Berardenga manifestarono l’idea di sfruttare i circa 2.000.000 di litri d'acqua calcarea che vengono immessi nel torrente Ambra dopo un processo di estrazione di CO2. Acqua riconosciuta di tipo termale con apposito decreto del Ministero della Sanità. Questo complesso costituirebbe il primo polo termale nella storia del Valdarno e potrebbe imprimere una svolta decisiva ad un turismo che già rappresenta una risorsa importante per il territorio. “Sarà infatti una risorsa importante non solo per il comune di Bucine, ma per l’intero Valdarno – ha detto Tanzini -. Una risorsa preziosa per tutti gli agriturismi del territorio, che avranno una carta in più da giocare per invogliare gli stranieri, ma anche gli italiani, a venire a soggiornare da noi”.