"Abusi all'asilo, bimbi non credibili": processo al bidello, perizia a sorpresa

La relazione del consulente del tribunale li giudica inidonei a testimoniare: fatti troppo lontani e "contaminazioni" successive. Maestre dalla parte dell'accusato

Bambini all'asilo (foto repertorio)

Bambini all'asilo (foto repertorio)

Arezzo, 26 ottobre 2016 - E' accusato di aver fatto violenza da bidello su alcuni bambini  del suo asilo: pedofilia in una parola. E per questo è a processo, in una vicenda che da anni divide il Valdarno. Ma che ieri ha conosciuto una pagina a sorpresa. 

Il perito d’ufficio, il consulente super partes nominato dal tribunale, ha in pratica valutato inattendibili le testimonianze dei bambini. Non certo per colpa loro, ma perché le condizioni di quelle testimonianze le avrebbero «compromesse». Qualche settimana fa il perito del Pm aveva giudicato idonee quelle testimonianze. Oggi, anzi ieri, il consulente tecnico ha detto no.  

«Nel complesso le capacità testimoniali specifiche di tutti e quattro i minori risultano compromesse in maniera considerevole». Parola di Giovanni Battista Camerini, autorità sul fronte neuroinfantile. Capacità specifiche: ovvero quelle legate ai fatti. Non quelle generali, che invece i bambini hanno dimostrato, anche se in un caso con più di una difficoltà.

«Nessuno dei bambini risulta in grado di realizzare dichiarazioni genuine, non inficiate da contaminazioni o informazioni incorporate successivamente, riguardo ai fatti d’indagine». Un po' per gli anni passati da quei giorni, verificatisi quando i piccoli avevano 4 anni. In pratica i bambini avrebbero dimostrato di avere «scarsa competenza a recuperare eventi precedenti ai 5 o 6 anni di età».

E in mezzo ci sono stati anni nei quali quei ricordi possono essersi incrinati e annebbiati. Le cosiddette influenze suggestive: dal racconto mediato delle mamme alle modalità di intervista delle psicologhe al percorso psicoterapeutico che alcuni minori avevano avviato.

Una rete che secondo la perizia giustifica la conclusione finale: aver compromesso le capacità testimoniali e il racconto. Quindi? Il processo continua. Alcune maestre hanno sollevato forti dubbi sulla colpevolezza del bidello. Il 22 novembre si ripartirà da lì, con Silverio Tafuro a presiedere il processo, con il Pm Falcone a guidare l’accusa e l’avvocato Raffaello Falagiani a chiamare i testi a difesa.  Entro il 30 novembre la sentenza.