
Il tecnico Capuano portato in trionfo dai giocatori amaranto
Arezzo, 13 ottobre 2014- L'AREZZO ha vinto nel finale ed è volato al quarto posto a quota 15, a due dal terzetto di testa Bassano, Como, Real Vicenza. Una classifica inimmaginabile considerando anche che gli amaranto sono stati ripescati a campionato già iniziato e la squadra è stata costruita in pochissimi giorni. Senza illudersi, ma è cambiato tutto in poco tempo ad Arezzo. Da una anonima serie D, a una Lega Pro da protagonisti. Intanto si è dimesso Daniele Diomede, che era tornato in società dopo essere stato direttore generale in serie D. Ultimamente sembrava un pò defilato, ora le dimissioni.
SUCCESSO sofferto quanto prezioso col Pordenone maturato a meno di dieci minuti alla fine. Da pochissimo il Pordenone è rimasto in dieci per l’espulsione di Possenti (doppia ammonizione), gli amaranto pur in formazione rimaneggiata ci credono, producono l’ultimo sforzo e al 36’ Erpen batte una punizione da destra, nella mischia Capogrosso fa harakiri proprio sotto la curva Minghelli che esplode. In quei sessanta secondi, dal rosso a Possenti, all’autogol del Pordenone, si è decisa la sfida giocata di notte, di fronte a un buon pubblico. Quarto posto, un ruolino di marcia aldilà di ogni aspettativa. Senza illusioni, perché potranno arrivare momenti più difficili e non dimenticando che l’obiettivo principale resta la salvezza, il tecnico Capuano e i giocatori meritano un applauso lunghissimo. Va dato atto anche alla società di aver fatto il ripescaggio rimediando all’errore di luglio. Ed è ritornato anche l’entusiasmo del pubblico.
Un match non bello ma combattuto fino in fondo. L'Arezzo ha temperamento, grinta, cuore, qualità in certi giocatori e non si arrende mai. Il Pordenone pur avendo chiari limiti ha lottato, è squadra forte fisicamente. Capuano deve rinunciare a Conti infortunato, Dettori e Millesi squalificati e schiera una squadra più offensiva col Erpen trequartista alle spalle di Montini e Bonvissuto. E con la rosa un pò corta, purtroppo a coprire la corsia di sinistra non c’è un giocatore di ruolo. E allora quando Capuano si accorge che Cucciniello, «adattato» da quella parte, è in difficoltà, lo toglie e inserisce Campagna, che va a destra e Brumat si sposta a sinistra, contromano, ma almeno tiene un pò meglio. Dopo un avvio difficile, l’Arezzo cresce e si fa vivo con una punizione di Carcione e un tiro di Montini di poco fuori. Nella ripresa i primi minuti Pordenone che si fa avanti, poi però risalgono gli amaranto. Al 9’ punizione di Carcione, esce a vuoto Bazzichetto, tiro di Villagatti, il portiere rimedia. Ancora Villagatti in proiezione offensiva, di testa sfiora la traversa, mentre Capuano toglie Montini e inserisce il frizzante Padulano. Benassi deve inarcarsi per deviare un bolide di Bacher e al 35’ Zubin si fa insidioso spedendo alto. Poi il minuto chiave, l’espulsione di Possenti, la punizione di Erpen e l’autorete di Capogrosso. Nell’incadescente finale Brumat da fuori prende la traversa sfiorando il raddoppio. Brivido per una punizione a favore del Pordenone ma senza esito e l’espulsione dell’ex Maccan. Finisce con l’urlo del Comunale che saluta la vittoria preziosissima che proietta l’Arezzo in alto. Capuano riceve l’ovazione dei tifosi e viene portato in trionfo dai giocatori.
Il tecnico Capuano: <I giocatori mi hanno portato in trionfo, il pubblico mi ha riservato una ovazione. Vivo di soddisfazione e qui ad Arezzo me le sto prendendo. Una squadra ripescata, costruita in pochissimi giorni, che è nelle alte sfere della Lega Pro, anche se l'obiettivo resta la salvezza>.
L’allenatore amaranto — <Abbiamo giocato contro una squadra difficile, senza Conti, Millesi, Dettori e scusate se è poco; inoltre Montini e Pisani sono scesi in campo sotto l’effetto di antidolorifici perchè non erano nelle migliori condizioni>. Un Arezzo rimaneggiato che non si è mai arreso... «Dopo 30' ho avuto il coraggio di effettuare un cambio, visto che Cucciniello soffriva a sinistra, poi il capolavoro è arrivato quando ho allargato i due esterni. Il Pordenone è una buona squadra, ma non ha mai creato azioni pericolose, solo un tiro da quaranta metri, ma niente di più». Il gol? > <Lo abbiamo realizzato su una palla inattiva e siamo stati davvero bravi; attraverso i cambi e le modifiche strutturali in campo c’è stato solo l’Arezzo».
L'Arezzo tornerà in campo sabato a Pavia alle 17 in una sfida fra quarta e quinta.
a cura di Saverio Crestini