Rabbia Cna: "I Comuni sospendano l’iter"

L’associazione critica la nuova legge e torna al fianco delle imprese. "Il loro valore non è stato rispettato"

Rabbia Cna: "I Comuni sospendano l’iter"

Il presidente della Cna di Lucca Andrea Giannecchini si dice molto deluso dal nuovo decreto legge sulle aste

"Invitiamo i comuni della costa a sospendere le procedure di evidenza pubblica e a collaborare insieme affinché si metta in campo una strategia comune di tutela del mondo balneare". Con questo appello alle amministrazioni versiliesi la Cna di Lucca ribadisce di essere profondamente delusa dal decreto anti-infrazioni, provvedimento che viene ritenuto "addirittura peggiorativo della precedente legge Draghi perché non rispetta e tutela chi ha creato lavoro e ricchezza sul territorio e soprattutto non riconosce il vero valore di impresa delle aziende balneari". Una presa di posizione molto dura quella manifestata dal presidente Cna Andrea Giannecchini alla luce della fiducia incassata ieri mattina dal governo alla Camera (successivamente toccherà anche al Senato).

"La Cna – scrive Giannecchini – ha sempre avuto una posizione critica sulla Bolkestein, a partire dalla sua uscita e negli anni ha sostenuto le lotte del settore a fianco dei concessionari. Un confronto ripetuto e costante nel tempo con gli attori parlamentari che pensavamo avesse sensibilizzato la politica alle ragioni delle imprese balneari, visti anche gli impegni e le promesse in campagna elettorale. La doccia fredda è arrivata nelle settimane scorse con il decreto ’salva-infrazioni’ licenziato dal governo e ritenuto ingiusto e iniquo rispetto alle istanze della categoria". In proposito la Cna aveva avanzato proposte di emendamenti, attivandosi con iniziative come quella promossa a Lido di Camaiore alla presenza anche dei parlamentari del territorio. "Non ci siamo illusi di fronte alle rassicurazioni delle forze politiche, perché i segnali che ci arrivavano erano tutt’altro che positivi – continua Giannecchini – ma nutrivamo comunque la speranza di vedere accolte almeno le istanze più significative: così non è stato".

L’associazione si dice inoltre rammaricata per l’assenza di un confronto sul merito di una legge "scritta di fretta e male: siamo delusi da un provvedimento che non rispetta né tutela chi ha creato lavoro e ricchezza sul territorio e soprattutto non riconosce il vero valore di impresa delle aziende balneari, oltre a dimenticare le specificità dei territori". Dopo aver fatto due conti sulla realtà balneare versiliese – 439 stabilimenti, oltre 4mila persone impiegate dirette e un indotto di 12mila tra commercianti, artigiani e fornitori – Giannecchini lancia quindi il suo invito ai comuni: "Sospendano le procedure di evidenza pubblica. Temiamo che il decreto attuativo, atteso entro marzo 2025, non riserverà particolari spazi di manovra. La nostra lotta continuerà a fianco delle imprese per provare lo stesso a incidere sul decreto attuativo e far capire che gli atti devono seguire principi di equità e giustizia".