Marion Cotillard star dei Due Mondi. L’attrice chiude il Festival di Spoleto col botto

Stasera in Piazza Duomo l’oratorio "Giovanna D’Arco al rogo"

L’attrice Marion Cotillard

L’attrice Marion Cotillard

Spoleto, 15 luglio 2018 – La diva dei Due Mondi. E’ la bellissima Marion Cotillard, attrice francese premio Oscar per ‘La vie en rose’ e amatissima in tanti successi sul grande schermo, a chiudere il Festival dei Due Mondi questa sera alle 21 in piazza Duomo, come voce recitante d’eccezione di «Giovanna D’Arco al rogo. Jeanne d’Arc au bûcher», l’oratorio drammatico in 11 scene e un prologo per la regia di Benoît Jacquot, uno dei più raffinati autori della cinematografia francese.

Di certo lo spettacolo è uno dei fiori all’occhiello dei Festival diretto da Giorgio Ferrara, che proprio stamani traccia il bilancio di questa 61° edizione, molto fortunata sul fronte delle presenze e della qualità delle proposte. E’ raro che l’oratorio venga rappresentato all’aperto: sul palco, con la star, ci saranno oltre 200 elementi tra l’Orchestra Giovanile Italiana, il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Coro delle Voci Bianche diretti da Jérémie Rhorer. Scritto dal compositore svizzero Arthur Honegger nel 1938, ‘Giovanna d’Arco al rogo’ è un affascinante affresco musicale e il libretto di Paul Claudel è costruito come un flashback, nel quale Giovanna ripensa alla sua vita poco prima di morire. Gli ultimi istanti di vita della martire, esaltati dalla musica evocativa e innovativa di Honegger, risuonano come un urlo straziante. L’attesa è molto alta: per Marion Cotillard si tratta della prima volta a Spoleto e in questi giorni in molti l’hanno riconosciuta e fotografata in città. Dopo il trionfo con l’Oscar per il ruolo di Edith Piaf e la carriera a Hollywood, i Due Mondi sono un bando di prova impegnativo e prestigioso.

Tra le presenze in platea potrebbe tornare il ministro Bonisoli con la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati e il vice premiere Di Maio. E a mezzanotte, come da tradizione, spazio ai fuochi di artificio, che salutano il Festival nella zona San Pietro.

Sofia Coletti