Quando la Pistoiese era grande: i 76 anni del mitico Mauro Bindi

Gli arancioni sono a caccia dei playoff: nel '94/95 conquistarono la promozione in B attraverso questa formula. Uno dei protagonisti il piccolo grande massaggiatore

Da sinistra Roberto Clagluna, Mauro Bindi e il dottor Edoardo Cantilena

Da sinistra Roberto Clagluna, Mauro Bindi e il dottor Edoardo Cantilena

Pistoia, 12 aprile 2018 - Quando la storia del pallone fa il paio con l’attualità. La Pistoiese insegue il sogno-playoff: è dodicesima in graduatoria a 2 lunghezze dalla Giana Erminio, dall’undicesima piazza. Potrebbe qualificarsi, ma deve guardarsi anche alle spalle, visto che i punti che la separano dai play out non sono tanti e le restano 4 partite da disputare tra aprile e l’inizio del mese di maggio. Ci fu un tempo – era la stagione calcistica 1994/95 – in cui li conquistò da protagonista: era la formazione allenata da Roberto Clagluna, il tecnico gentiluomo, pisano di lontane origini svizzere con doppia laurea, già alla Roma versione-Eriksson e alla Lazio, l’uomo che a San Benedetto del Tronto ancora venerano, che si classificò al secondo posto della classifica con 59 punti, a – 22 dallo strepitoso Bologna di Renzo Ulivieri, promosso direttamente in B, ma davanti a Fiorenzuola 58, Monza e Ravenna 57.

Era la Pistoiese gestione-Roberto Maltinti, il presidente tifoso, amatissimo dalla curva. Ogni tifoso arancione sa come andarono quei playoff, entrati poi nella leggenda per una finale interminabile: semifinale con il Ravenna, 0-0 nella città dei mosaici e 1-0 all’allora stadio comunale oggi “Marcello Melani”, 4-3 dopo i calci di rigore con l’eccellente Fiorenzuola, che in quella gara avrebbe meritato qualcosa in più (ma “San Pagotto” – il portiere Angelo Pagotto – era dei nostri).

Di quella Pistoiese faceva parte Mauro Bindi, il massaggiatore, una vita trascorsa in arancione attualmente con il Candeglia e lo Spazzavento: classe 1942, oggi 12 aprile spegne 76 candeline. Un “ragazzino”. Di quella squadra e delle altre, succedutesi negli anni, Mauro è stato, oltre che un ottimo professionista, un prezioso discreto confidente. Un uomo capace di fare spogliatoio con le sue capacità, con i suoi sorrisi, col suo saper ascoltare i problemi di trainer e calciatori. La persona che c’era, sempre e comunque. In una foto a corredo del pezzo, un’immagine a lui cara, che lo ritrae a cena con il “Clag”, scomparso prematuramente nell’estate del 2003, il mister del cuore, e il dottor Edoardo Cantilena, il medico sociale (oggi responsabile sanitario arancione nonché medico della Nazionale ciclistica azzurra) con cui meglio e a lungo collaborò.

L’occasione del suo compleanno c’è stata cara per rammentare quando la Pistoiese era grande, sperando che quei tempi tornino presto. E per fare gli auguri a Mauro da parte della moglie Loredana, dei nipoti Giammarco e Greta, della figlia Enrica, stimata fisioterapista già protagonista con il Cpf Vallina Svra, la prima e unica compagine pistoiese ad approdare in serie A2 femminile di volley, e del genero Leonardo. A questi, aggiungiamo gli auguri della famiglia de La Nazione, il suo quotidiano.

Gianluca Barni