"Sacrificio, umiltà e divertimento". Mambo Italiano, Firenze già balla

L’entusiasmo della città per la presentazione dell’allenatore viola sulla terrazza del Piazzale Michelangelo "Il mio motto da allenatore è difendere bene e attaccare benissimo. Questa squadra avrà il fuoco dentro"

Italiano

Italiano

Firenze, 16 luglio 2021 -  Uno slogan forte, d’impatto, e poi una serie di concetti. Da sviluppare, certo, perché Vincenzo Italiano, la Fiorentina l’ha abbracciata appena da qualche giorno e il lavoro, il suo lavoro, lo si vedrà più avanti. Inevitabile. E giusto. Già senza voce (colpa dei primi allenamenti) con il dg Barone e il ds Pradè ai lati, il nuovo tecnico viola si presenta così: "Difendere bene, attaccare benissimo. E’ il mio motto da allenatore della Fiorentina". Bello e intrigante, senza dubbio, nonchè un messaggio forte e chiaro su come dovremo aspettarci il gioco dei viola. Un gioco ’alla Italiano’. "Dobbiamo e vogliamo divertire – aggiunte – ma non dovremo perdere concretezza. Il mio calcio è fatto di sacrificio, di obiettivi fame e umilità...". Riparte da questi spunti, la Fiorentina. Modulo e schemi tattici a parte, il ritiro di Italiano sarà anche una sorta di seduta di psicanalisi per capire chi, quanti e quali sono i giocatori che potranno accendere l’operazione riscatto. «Io dico questo – riprende la parola Italiano –. Nella rosa ci sono tre campioni del Sudamerica con l’ Argentina, un campione d’Europa, tanti giovani di primissima qualità ... che dire, la Fiorentina è già, oggettivamente, una bella squadra. Adesso voglio conoscere tutti, uno per uno. Mi serviranno un paio di settimane, poi se ci sarà da intervenire lo faremo...". L’appuntamento con il mercato, quindi, slitta a fine luglio. Meglio inizio agosto. Un passo indietro e ecco riaffiorare i giorni dell’accordo con i viola. Giorni comunque complicatati segnati dalla tensione del pos-Gattuso e dal rapporto stracciato fra Italiano e il ’suo’ Spezia. "Quando si riceve la chiamata da un club come la Fiorentina, è un orgoglio per qualsiasi calciatore o allenatore – sottolinea –. Poteva essere un po’ più veloce come cosa ma sono contento di questo epilogo...". Magari a Spezia la pensano diversamente. Italiano sospira e risponde così. "Quello che è stato fatto in questi due anni a Spezia è storia. Se c’è una persona che ha avuto rispetto, atteggiamento di grande affetto verso quella piazza quello si chiama Vincenzo Italiano. In due anni abbiamo ottenuto obiettivi allucinanti...". «Ho visto che ci sono state persone deluse – aggiunge – ma ci sono momenti in cui bisogna abbassare la testa e rimboccarsi le maniche: a gennaio siamo stati abbandonati e noi abbiamo dato il massimo e siamo stati etichettati come “idoli” e “fenomeni”. Poi quando si fanno altre scelte, uno passa in secondo piano e si parla solo di firme e contratti. Stop". La chiusa è un saluto, anzi un abbraccio a Cesare Prandelli. Italiano lo considera l’allenatore più importante della sua carriera. "Ho avuto la fortuna di avere mister di valore, preparatissimi. Tra questi c’è Prandelli, il primo a darmi fiducia a 20 anni a Verona, il primo a consegnarmi le chiavi del centrocampo: ho passato con lui due anni fantastici".