Caccavallo: "Robur in alto? Lo sapevo Proposi Silvio Baldini per la panchina"

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di Angela Gorellini

Il suo dispiacere più grande "non poter dimostrare a Siena chi è davvero Giuseppe Caccavallo". E’ stato un disastro, lo scorso campionato, per l’attaccante costellato da troppi infortuni. "Beh, il secondo, a Grosseto, sapete tutti come è arrivato…". E la sfortuna non gli ha voltato le spalle neanche quando, lasciata la Robur, è approdato al Gelbison: tre allenamenti e il ginocchio ha fatto crack. Ora sta spingendo per recuperare, sperando di "tornare a gennaio-febbraio".

Ma è uno scugnizzo, Caccavallo (nella foto), il sorriso non lo perde, non lo ha perso neanche quando ha capito che con la Robur era finita. "Non sarei neanche dovuto partire per il ritiro – spiega il doppio ex di Siena-Carrarese –: qualcuno, non so chi, aveva parlato male di me alla nuova dirigenza, dicendo che ero un uomo di Perinetti, che ero bollito e non una bella persona. Allora sono andato, per dimostrare il contrario, soprattutto a livello umano. E infatti sono stato apprezzato, anche tutti i ragazzi hanno parlato bene di me, alcuni li sento ancora. A un certo punto si sono creati anche i presupposti per rimanere, ma ho riflettuto: lo scetticismo iniziale, il rischio di non trovare spazio e, soprattutto, la necessità di avvicinarmi alla famiglia, mi hanno spinto a farmi da parte. Salvini ha detto che mi sono comportato in maniera esemplare? Ma sì, mi sarei potuto presentare con il muso, invece no, ho riso e scherzato come sempre, ho cercato di fare gruppo, com’è nel mio carattere. Ma dovevo andare via". Ha un grande rimpianto l’attaccante. "Quello di non essere riuscito a convincere la dirigenza a far venire Silvio Baldini – ci svela –. Quando è stato esonerato Gilardino mi sono permesso di fare il suo nome: lo conosco bene, sarebbe venuto gratuitamente. E se fosse successo, forse, non avremmo avuto quattro allenatori e non ci saremmo salvati all’ultimo. Dopo che ha vinto il campionato a Palermo mi è arrivato un messaggio: ‘Avevi ragione’. Invece abbiamo pagato tutti".

Caccavallo ha visto nascere la nuova Robur. "Non avevo dubbi che avrebbe disputato una grande stagione – dice –: il gruppo è compatto, formato da ottimi ragazzi e ottimi giocatori e sono certo che Pagliuca farà una grande carriera. La Carrarese, lo stesso, sta facendo bene, dopo l’ottima campagna acquisti estiva. Mi piace Dal Canto: sarà una bella partita, tra due squadre che giocano bene a calcio e che vorranno vincere: in un campionato come questo, possono giocarsela fino alla fine. L’uomo su cui punterei? Paloschi da una parte, Capello dall’altra". Poi l’augurio. "Un in bocca al lupo a tutti, ai vecchi e nuovi compagni, al mister, al direttore, che è in gamba, al presidente che si è comportato bene, mi ha anche chiamato quando mi sono infortunato. E poi a Siena che si merita tanto".