Giro d'Italia, i luoghi di tappa: tra le crete senesi, l'incanto della Perugia-Montalcino

Una frazione non lunghissima (162 km): la carovana rosa abbandona l'Umbria ed entra in una zona di Toscana paesaggisticamente da favola

La Strade Bianche: la tappa che arriva a Montalcino ripercorre una parte della gara

La Strade Bianche: la tappa che arriva a Montalcino ripercorre una parte della gara

Montalcino (Siena), 19 maggio 2021 - Tra le brulle colline delle Crete e le opulente vigne del Brunello, tra le ombre silenti delle antiche abbazie di Monte Oliveto Maggiore e di Sant’Antimo e le cantine, cattedrali laiche del vino in fattorie e castelli merlati, si deciderà sicuramente la tappa Perugia-Montalcino di mercoledì 19 maggio. E’ uno dei tratti più fascinosi del Giro, quello degli sterrati, ormai paragonabili soltanto ai tratti di pavé della Parigi-Roubaix.

Ma con un pizzico di charme in più, per i ciclisti. Sterrati uguale Eroica, la straordinaria invenzione del medico-scrittore di Gaiole in Chianti Giancarlo Brocci. Ne sanno qualcosa gli appassionati del pedale d’antan, che la mattina della prima domenica d’ottobre partono da Gaiole che è ancora buio, con i fanali accesi, per scendere fino a Montalcino e arrampicarsi sull’erta micidiale – e bianca di polvere e ghiaia, e menomale che il meteo promette sole pieno altrimenti ci sarebbe anche il fango con la mota schizzata che si incolla al viso e i copertoni che si incollano al terreno – che attraverso Castiglion del Bosco porta al Passo del Lume Spento.

Nome curioso, evocativo: c’è chi dice che dipendesse dal gran vento di questo colle, il più alto del territorio con i suoi 621 metri, capace di smorzare le lanterne delle carrozze. Ma c’è anche un’altra teoria: passare di qua non era tanto sicuro, conveniva spegnere i lumi per evitare di farsi beccare dai briganti, testi fantasiosa ma possibile, il nome di Brusco o Bruscone – che ammazzò il rivale Baicche per rubargli la donna, ma ne fu poi rifiutato – non è solo l’etichetta di un vino che alla fattoria dei Barbi han dedicato a un singolare antenato.

Ma si parlava di ruote e biciclette, anche se è difficile non guardarsi intorno e non ricordare questo o quel dettaglio, questo o quell’aneddoto. Saranno decisivi i tratti di sterrato per dare magari anche uno scossone alla classifica, in questa tappa che non pare lunghissima (162 km) eppure si annuncia tremenda, giusto in virtù di quei 35 km di strada bianca?

Che i professionisti del pedale tra l’altro non conoscono, il tracciato delle Strade Bianche di Siena percorre altri tratti, che pure i patiti dell’Eroica invece conoscono, nelle Crete, con lo spauracchio del Monte Sante Marie

Qui c’è il Lume Spento. “Il passo verrà affrontato due volte, la prima, quasi interamente sterrato, a  circa 50 km, la seconda a 15 km, con la parte finale in asfalto: qui si può decidere la corsa a cose normali. Se invece dovesse andar via una fuga da lontano, allora il pronostico diventa molto difficile”.

Parole di Max Lelli, che è dell’Argentario e qui è quasi di casa, e ci passa anche lui da ex professionista oggi capitano del Team Enit nel Giro-E, la “corsa rosa” con arrivi sui traguardi di quella “vera” ma con le bici a pedalata assistita.

Lelli azzarda il pronostico: “Se devo fare un nome spendo quello di Alberto Bettiol, è in buona forma, corre sulle strade di casa e sarà fortemente motivato”.  E’ lui, con Diego Ulissi da Donoratico, l’uomo di punta del pedale toscano in questa Perugia-Montalcino al Giro 2021. E chissà se il fantasma del soldato Ricciardetto (o Ricciardello) dai merli del castello di Poggio alle Mura gli darà una mano. Anche se i ben informati dicono che lui si occupi soprattutto di fanciulle.