ANNA PUCCI
Cronaca

Incasso della mostra su Warhol. Il presidente del circolo Fantoni condannato per appropriazione

Ieri la sentenza del processo penale a carico di Alberto Grassi che potrà presentare appello. La vicenda legata ai 60 mila euro mai versati al Comune che ha così ottenuto una provvisionale.

Incasso della mostra su Warhol. Il presidente del circolo Fantoni condannato per appropriazione

Incasso della mostra su Warhol. Il presidente del circolo Fantoni condannato per appropriazione

Si è chiuso con la condanna di Alberto Grassi, presidente del cicolo culturale Fantoni, a un anno e 4 mesi di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 60 mila euro a favore del Comune di Sarzana – condizione per ottenere la sospensione della pena – il processo penale relativo alla vicenda della mostra di Andy Warhol svoltasi alla Fortezza Firmafede di Sarzana dal 24 novembre 2017 al 5 marzo 2018. Come noto, nell’estate 2018 l’amministrazione Ponzanelli, da poco subentrata alla giunta Cavarra, aveva aperto un contenzioso con il circolo Fantoni sostenendo di non aver ricevuto il pagamento di 60 mila euro, quota parte dell’incasso della mostra che sarebbe spettata al Comune a fronte di un introito complessivo di 85.195 euro.

Il primo passo dell’amministrazione fu l’avvio di una causa civile contro il circolo Fantoni per contestare la violazione di obblighi contrattuali e chiedere il pagamento della somma, il riconoscimento del danno patrimoniale subìto – quantificato in 15 mila euro più interessi – e il pagamento delle spese di lite. Processo civile che, come vedremo, ha avuto un suo iter concluso alcuni mesi fa. Il secondo passo fu il deposito di una querela nelle mani della Guardia di finanza di Sarzana che, svolte le indagini, trasmise il fascicolo dalla Procura. Ed è da qui che, nel dicembre 2019, è scaturito il procedimento penale, con la citazione in giudizio di Grassi, accusato di essersi indebitamente appropriato dei 60 mila euro. Il Comune, tutelato dall’avvocato civico Fabio Cozzani, si è costituito parte civile e ieri il tribunale ha emesso la sentenza (le motivazioni saranno depositate tra sessanta giorni). Il giudice, dopo aver ascoltato come testimoni i militari della Finanza, l’ex sindaco Alessio Cavarra, l’ex dirigente comunale Patrizia Rossi e il funzionario Andrea Cargiolli, ha accolto la richiesta di condanna del pubblico ministero alla quale si era associato l’avvocato di parte civile Cozzani. Grassi, non presente in aula durante il dibattimento, era difeso dall’avvocato Alessio Pianigiani che aveva invece chiesto l’assoluzione sostenendo che si trattasse di un contenzioso esclusivamente civilistico, in quanto il suo assistito avrebbe vantato crediti nei confronti dello stesso Comune di Sarzana. Contro questa sentenza di primo grado Grassi potrà ovviamente presentare appello.

Su un autonomo binario si è sviluppata la causa civile, avviata già prima del processo penale, sempre davanti al tribunale della Spezia. Qui la sentenza di primo grado era arrivata nel settembre 2022: il giudice civile aveva respinto le richieste del del Comune di Sarzana, in sostanza ritenendo non provato che la responsabilità dell’ammanco – chi pure appariva provato – fosse attribuibile al circolo culturale Fantoni di cui Grassi era legale rappresentante. Nel febbraio di quest’anno l’amministrazione comunale ha comunque presentato ricorso contro la sentenza del giudice civile, con prima udienza fissata alla fine del 2024.

L’intera vicenda potrebbe chiudersi nel caso in cui, a seguito della sentenza penale di condanna, Alberto Grassi decidesse di restituire al Comune la somma richiesta, di poco superiore ai 60 mila euro che è stato condannato a pagare a titolo di provvisionale, e che dovrà pagare perché scatti la sospensione della pena di un anno e 4 mesi di reclusione. Il pagamento renderebbe ovviamente inutile la prosecuzione del giudizio civilistico. Peraltro la provvisionale dovrà essere pagata subito, prima ancora che si arrivi al terzo grado di giudizio nel caso in cui Grassi decidesse di ricorrere in appello.

Nelle prossime settimane potrebbe arrivare anche una seconda sentenza in un diverso processo che vede imputato lo stesso Grassi, questa volta per una questione relativa al presunto mancato versamento dell’incasso di uno spettacolo di una scuola di danza svoltosi al teatro degli Impavidi e i cui introiti – circa 15 mila euro – avrebbero dovuto finanziare la donazione di un ecografo al reparto di senologia dell’ospedale di Sarzana.

Nelle fotodi archivio, la mostra su Warhol alla Fortezza