Ciclismo: Delusione e rabbia della New Bike 2008 con la Federciclismo

Per la revoca dell'autorizzazione alla trasferta in Svizzera

Il forte biker della società pratese

Il forte biker della società pratese

Prato,12 luglio 2020 - Dire che sono delusi e amareggiati i dirigenti pratesi della New Bike 2008 di Paperino è sicuramente riduttivo. Il presidente della società di via dell’Alloro, Alessandro Anzivino è arrabbiato, dopo aver appreso dalla Federazione Ciclistica Italiana, la revoca dell’autorizzazione a partecipare all’Engandin Bike Giro 2020. La trasferta per la gara a tappe, che ha preso il via venerdì scorso in Svizzera, era stata preparata da tempo. Tutta l’organizzazione logistica era stata curata nei minimi dettagli. Gli atleti Franz Hofer e Michael Wohlgemuth stavano allenandosi da mesi per questo appuntamento. Tutti i sacrifici dei bikers in vista della competizione e tutte le difficoltà economiche della formazione pratese superate per poter permettere ai ragazzi di partecipare sono state vanificate. Poi la doccia fredda per il presidente e i suoi tesserati. “Ho fatto tutto il possibile per cercare di far partire Hofer e Wohlgemuth – ha spiegato Anzivino – sono davvero adirato con la FCI non solo per non averci permesso di prendere parte all’importante evento, ma anche per le modalità con cui ha ignorato le nostre richieste”. A metà giugno, infatti la stessa FCI con un documento ufficiale aveva autorizzato la New Bike 2008 Racing Team ad effettuare la trasferta in Svizzera e così tutta la macchina organizzativa si era messa in movimento: l’iscrizione alla corsa era stata effettuata così come la prenotazione degli alloggi. E poi? A pochi giorni dal via la FCI ha cambiato parere e con una “DELIBERA RETROATTIVA” datata 30 giugno, ha vietato ai bikers Italiani di gareggiare all’estero. “Non c’è stato il benché minimo rispetto né nei confronti degli atleti – aggiunge Anzivino - né nei confronti della nostra società che in questo periodo di emergenza sanitaria e di sponsor che hanno difficoltà a supportarci ha investito in questo progetto sportivo, noi chiediamo il rimborso delle spese sostenute”. La richiesta però ad oggi è stata ignorata letteralmente dai vertici della FCI. "A questo punto lascio a voi lettori ogni commento – ha concluso Anzivino – la situazione è già critica e la Fci non ci aiuta. In questi giorni di “lotta accanita” tramite e-mail e telefonate, mi sono sentito come Don Chisciotte della Mancia che lottava con i mulini a vento e purtroppo sono stato costretto ad arrendermi alla decisione definitiva della federazione. Speriamo di poter dare possibilità ai ragazzi di mettersi in vista nelle prossime gare a partire dalla Pedalonga ed a seguire la Swiss Epic 2020”.

Antonio Mannori