Vecovo e rabbino s'incontrano sotto la Rocca grazie al Dramma

San Miniato, confronto sul dialogo interreligioso davanti ad oltre 400 studenti

Un momento del confronto

Un momento del confronto

San Miniato, 14 aprile 2018 - Un momento che segna la storia di San Miniato e del suo teatro sotto le stelle:  vescovo e rabbino s'incontrano per la prima volta sotto la Rocca grazie al Dramma Popolare, quel teatro che scuote le coscienze e accende nell'animo i grandi interrogativi che accompagnano l'uomo da sempre. Un incontro che si colloca sulla strada complessa e importante del dialogo interreligioso quale via maestra per la pace tra i popoli. Specialmente negli ultimi anni, coi massacri in Siria e in Medio Oriente, il pericolo dell’Isis, l’arrivo dei migranti e i recenti episodi di intolleranza e antisemitismo in Europa, esso è diventato una priorità. Proprio il dialogo e l’importanza della reciproca comprensione fra ebrei e cristiani è stato il leit motiv dell’incontro - davanti a centinaia di studenti all'auditorium Carismi - tra il vescovo Andrea Migliavacca e Crescenzio Efraim Piattelli, Rabbino capo di Siena, promosso dalla Fondazione istituto del Dramma Popolare guidata da Marzio Gabbanini. Presenti il sindaco Gabbanini e i consiglieri regionali Pieroni e Nardini. Ne è scaturito un confronto intenso - aiutato e "smorzato" dalle domande dei ragazzi - nel quale il rabbino ha ripercorso, anche con parole dure, il difficile rapporto tra ebraismo e chiesa cattolica, concludendo però nell’importanza – riconosciuta da entrambe le parti – di valorizzare le radici comuni, nell’interesse del dialogo e della pace nel mondo. Il rabbino ha anche ricordato il genocidio degli ebrei, il dramma dei ghetti, la persecuzione che ha subito il suo popolo sparso nel mondo e che in Italia era presente dal tempo dei romani. E dalle radici comuni è iniziata l’analisi del vescovo Migliavacca che ha sottolineato come il cristianesimo derivi dall’ebraismo, ha radici ebraiche e può essere compreso soltanto tenendo presente tale contesto.

«Parliamo che di ciò che ci unisce», da detto il vescovo suonando tutte le corde che possono essere artefici dell’armonia del dialogo: dall’amore e alla visione di un Dio che va oltre i rigidi schemi e le mura erette dalle genti per abbracciare tutto e tutti. Una visione che racconta, quindi, un’unica storia dell’alleanza tra Dio e il suo popolo: oltre le diversità, in nome della fratellanza, l’amicizia, la solidarietà. Il Dramma Popolare, forte dei suoi 71 anni, oggi trova il coraggio di affrontare un tema tanto difficile e delicato, e di offrirlo ai giovani: protagonisti del futuro e magari, anche, spettatori del Teatro del Cielo di San Miniato, che porta sulla scena le storie che bruciano sulla pelle degli uomini e nel cuore del mondo. Il dialogo è un grande dilemma ancora aperto.