Il tris dei Grandi elettori toscani Giani, Mazzeo e una donna leghista

Per i due posti della maggioranza blindate le figure istituzionali. In pole per l’opposizione Elisa Montemagni. Niente spazio per i sindaci (con delusione di Nardella). Stop anche all’ipotesi di un renziano a Roma

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 5 gennaio 2022 - Decisa la data (24 gennaio alle 15), il conto alla rovescia per l’elezione del Presidente della Repubblica è iniziato. La Regione Toscana ha fatto partire le procedure ufficiali, regista il presidente del Consiglio toscano Antonio Mazzeo, per indicare i tre Grandi elettori. I nomi devono arrivare sul tavolo del presidente della Camera, Roberto Fico, tre giorni prima del via. Il 18 gennaio il tris d’assi sarà protagonista del confronto nella seduta dell’assemblea toscana; dalla ripresa dell’attività post natalizia (10 gennaio) riunione dei capigruppo per gli ultimi dettagli. 

La partita sembra piuttosto chiara: come consuetudine due Grandi elettori spettano alla maggioranza e uno all’opposizione. Nel 2015 a Roma andarono il governatore Enrico Rossi, la vicecapogruppo Pd Lucia De Robertis e la portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni. E adesso? Hanno pronto il trolley il presidente toscano Eugenio Giani e il presidente dell’assemblea Antonio Mazzeo. Spazio per le donne della maggioranza? Sarà per un’altra volta. Spazio dalla maggioranza per i sindaci? Niente, sarà per un’altra volta. Il sindaco di Firenze Dario Nardella, che aveva aperto il fronte, parla di ’occasione persa’. Un fiocco rosa dalla Toscana potrebbe arrivare dall’opposizione: in pole position c’è Elisa Montemagni, capogruppo del gruppo leghista in consiglio regionale (ma ci sperano ancora anche Marco Landi, leghista, portavoce dell’opposizione e Marco Casucci, leghista, vicepresidente del consiglio regionale).

Tra chi sperava di andare a votare nelle Camere riunite c’era anche Stefano Scaramelli, vicepresidente del consiglio regionale, capogruppo di Italia Viva, ma l’ipotesi sembra tramontata. «Quando mai il Pd mollerebbe un posto per mandare a Roma un renziano?» si dice nei corridoi semivuoti di Palazzo Panciatichi. Mai stata in partita Susanna Ceccardi proprio perché l’eurodeputata non ci ha puntato, anche se il leader Matteo Salvini aveva pensato proprio a lei che era stata la sfidante di Giani alle ultime elezioni toscane (a testimonianza del grande feeling tra la ’leonessa di Cascina’ e il numero uno del Carroccio). Ceccardi fa sapere che è attesa al parlamento europeo per l’elezione del nuovo presidente.

Si preparano all’appuntamento anche i molti parlamentari toscani che parteciperanno all’elezione del Capo dello Stato. Particolare la posizione dei politici «di mezzo», quelli delle fomazioni più vicine al Centro che agli estremi come Coraggio Italia (tra cui Stefano Mugnai, Maurizio D’Ettore, Giorgio Silli): potrebbero essere determinanti come i socialisti di Riccardo Nencini. «Siamo tutti in surplace, c’è molta pretattica - spiega Mugnai - attenzione però, il Covid potrebbe influenzare l’esito del voto».