Sì alla demolizione del massetto del quarto piano

Politeama, c’è una sentenza. Il Tar dà ragione al Comune. Respinto il ricorso di Barbara Volpi che chiedeva l’annullamento dell’ordinanza che le ingiungeva la demolizione di alcuni lavori fatti nei suoi due appartamenti al quarto piano. Mentre è ancora in corso in tribunale a Massa il processo per i crolli che hanno portato alla chiusura del teatro, si è conclusa a Firenze, almeno per ora, dopo quasi 10 anni una vertenza che riguarda un’altra serie di lavori. Oggetto del contendere era in questo caso un’ordinanza comunale dell’ottobre 2011 con la quale da palazzo civico contestava all’avvocato Volpi di aver realizzato alcune opere non autorizzate. In particolare si trattava in un appartamento di "un terrazzo con una struttura portante in ferro all’interno della chiostra condominiale oltre che modifiche alle aperture esterne e alle tramezzature interne, la posa di pavimentazione con sottostante massetto di circa 20 centimentri e l’installazione dell’impianto termico". Nell’altro, invece, oltre a tramezzature, pavimentazione rialzata e impianto termico anche "una recinzione in muratura con ringhiera metallica e cancello in ferro nel loggiato antistante l’ingresso e la trasformazione della terrazza in loggia mediante una copertura con solaio in legno lamellare e soletta di calcestruzzo". Tutte obiezioni che in questi anni il legale di Barbara Volp, Roberto Righi, ha cercato di smontare punto su punto. In particolare si è cercato di dimostrare, tra le altre cose, come "nella maggior parte dei casi gli interventi contestati risulterebbero autorizzati o, comunque, sarebbero riconducibili nell’ambito dell’attività edilizia libera, dovendo essere qualificati come manutenzione straordinaria". Tesi che, nonostante la dovizia di particolari con cui sia stato affrontato ogni singolo punto, non hanno convinto i giudici fiorentini che così hanno respinto il ricorso condannando Volpi a pagare al Comune 3mila euro per le spese di lite e altri 2.700 per quelle di verifica.