REDAZIONE MASSA CARRARA

La frana di Patigno sarà fermata

La grande frana di Patigno sarà bloccata dai pozzi sifonati che abbassano la pressione della massa in movimento e dal natron, una mistura di origine naturale formata al 17% da carbonato di sodio e piccole quantità di cloruro di sodio e solfato di sodio, che assorbe l’acqua. Gli antichi Egizi l’usavano per rafforzare i terreni argillosi e imbalsamare i faraoni. Il metodo è stato scelto dal geologo Riccardo Caniparoli (insieme all’ingegner Stefano D’Andrea) per fermare il dissesto idrogeologico. L’altra sera il Tg1 ha mandato in onda un servizio e Caniparoli ha riassunto i dati della frana: è lunga 3,5 km, e larga 1,5 km. Sono 20 milioni di metri cubi che si spostavano alla velocità di 2 centimetri l’anno. Il progetto ha fermato la frana attiva da anni che ha messo a rischio il cimitero e la chiesa di San Lorenzo. Il fenomeno si è complicato per gli interventi del passato che hanno installato diaframmi di cemento armato nel tentativo di bloccarela frana. Si è creatocosì un effetto diga sotterraneo e le acque hanno ristagnato alla base dei versanti. Il 70% del territorio zerasco è a rischio idrogeologico, secondo gli studi fatti da geologi dell’Università di Pisa. "Sono state studiate le cause della frana - ha detto Caniparoli - calcolando il peso delle strutture in superficie, la plasticità dei terreni e la pressione dell’acqua sotterranea".

N.B.