Prato-Ghiviborgo, ennesimo rinvio I lanieri sono in quarantena

Quarto stop consecutivo nell’arco di un mese. La sfida era stata già riprogrammata per domenica prossima

L’ufficialità è arrivata nella notte tra martedì e mercoledì. E’ la quarta volta nel giro di un mese. Incredibile, ma vero, un altro rinvio per Prato-Ghiviborgo. La decisione da parte della Federazione si è resa necessaria, visto che il covid-19 non conosce ostacoli nemmeno nel mondo del calcio. Questa volta la vittima sono i biancazzurri lanieri. Che sono in autoisolamento fiduciario. Prato-Ghiviborgo era stata messo in calendario per domenica prossima 22 novembre; la società colchoneros aveva effettuato le dovute comunicazioni e si affidava a ulteriore decisioni della Federazione, mentre la formazione laniera è in quarantena, fatto che rende, di conseguenza, impossibile la disputa della gara.

Francamente era meglio fermare tutto per alcuni mesi: in serie "D" si gioca a singhiozzo e la stagione non è regolare, le squadre che scendono in campo sono spesso in formazione rimaneggiata e non in condizione, dato che gli allenamenti vanno avanti a fasi alterne: basti vedere che, domenica scorsa, nel girone "D" (quello del Ghiviborgo, appunto), si è disputato un solo match di recupero ed il campionato è stato fermato fino al prossimo 6 dicembre per permettere proprio lo svolgimento dei recuperi e rimettere in linea il torneo. Questo sulla carta. Nella realtà dei fatti è praticamente impossibile: prima di tutto viene la salute, com’è giusto che sia.

Tornando alla compagine del tecnico Lavezzini, i ragazzi negativi (la maggior parte), pur fra diverse difficoltà logistiche e organizzative, e con l’indisponibilità di sette componenti del gruppo-squadra (quattro giocatori e tre dello staff tecnico), ma non sa se si prepara per i recuperi o per le gare di campionato (se e quando riprenderà).

Il Ghiviborgo dovrebbe, poi, giocare un altro recupero: quello casalingo con la Pro Livorno. Qualcuno aveva pensato al 29 novembre, ultima data utile, ma anche questa è solo un’ipotesi. Organizzare una partita è, dunque, problematic. Più semplicemente ci si avvicina ad uno stop totale: continuare in queste condizioni non ha senso. Nelle prossime ore vedremo le decisioni degli organi competenti.

Flavio Berlingacci