La grinta di Jasmine: "Sono felicissima"

La campionessa di Bagni di Lucca ha superato la Bolsova al primo turno degli Internazionali di Francia. Giovedì seconda prova

"Sono felicissima, ho giocato bene, finalmente è arrivata questa soddisfazione". Sono le prime parole che ci dice al telefono, dopo conferenze stampa e protocolli Covid, Jasmine Paolini che entra nella storia. Per la prima volta un tennista lucchese (considerando Paolo Bertolucci di Forte dei Marmi, quindi versiliese), vince una partita del tabellone principale di una prova del Grande Slam, espressione mutuata dal gioco del bridge.

La campionessa di Bagni di Lucca ha superato con il punteggio di 6-4 6-3 la moldava naturalizzata spagnola Bolsova, numero 97 del ranking mondiale WTA (l’azzurra è numero 94 in questo momento, ma la prossima settimana sarà numero 90, suo best ranking), al primo turno degli Internazionali di Francia che, come noto, è il torneo più importante al Mondo su terra battuta e uno dei quattro big, insieme agli Open d’Australia, a Wimbledon e agli Us Open. Questo per dare una dimensione all’impresa della lucchese la quale, proprio 12 mesi fa, riuscì ad approdare, per la prima volta, al main draw, sempre al Roland Garros, ma poi perse al primo turno.

Dopo l’exploit a fine 2019 con l’ingresso tra le prime 100, grazie ai quarti di finale a Palermo, al successo a Brescia e alla finale a Tokyo, la campionessa italiana non ha dovuto più disputare le qualificazioni.

Ma sia a Melbourne sia a New York (Wimbledon è saltato per i noti motivi), era sempre andata ko al primo match. Stavolta no. Contro Bolsova non era affatto semplice, in primis perché c’è da lottare contro il freddo (il torneo, prima di Covid, si giocava a cavallo tra maggio e giugno), perché la moldavo-iberica era stata capace di giungere agli ottavi di finale a Parigi nel 2019.

Jasmine però ha convertito il break che al decimo gioco le ha dato anche il primo set con un diritto all’incrocio delle righe e con una facile volée. Nella seconda partita ha dominato portandosi 5-0, ma qui è forse subentrato un pizzico di emozione. L’avversaria recuperava fino al 3-5, successivamente l’azzurra chiudeva al nono game. Più punti con il secondo servizio, più vincenti, 26-20, meno errori forzati, 16-21, le cifre spiegano il successo di Paolini che giovedì, al secondo turno, incontrerà Petra Kvitova, due volte trionfatrice a Wimbledon e una al Masters, per sei volte vincitrice della Federation Cup, finalista agli Open d’Australia, ora numero 11 mondiale, ma ex numero 2.

"Vorrà dire che dopo la Halep a Roma migliorerò alcuni aspetti che sono fondamentali quando si affrontano questo tipo di giocatrici - continua l’azzurra - , spero di mettere a frutto le precedenti esperienze. Con la Bolsova non era facile, ho gestito bene le situazioni, ho fatto pochi errori, arginando il suo servizio. Il freddo? Era peggio domenica, durante il match non c’era vento e non pioveva, certo non è lo stesso clima di maggio a Parigi". Chapeau.

Massimo Stefanini